Vallata - Zumellese
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FOLLINA: restauro per la chiesa di San Tomìo

Costruita e consacrata nel corso del XII secolo

FOLLINA: restauro per la chiesa di San Tomìo

Ha una storia da romanzo la piccola chiesa di san Tommaso, abbreviato in San Tomio, ubicata sui pendii retrostanti l’abbazia di Follina. Costruita e consacrata nel corso del XII secolo, faceva parte, insieme all’oratorio di san Clemente, della pieve di Miane. Quando nel 1819 venne eretta la parrocchia di Follina, le due chiese vennero accorpate ad essa e questo fatto scatenò il malcontento della comunità di Miane, con tanto di processioni e battesimi celebrati in violazione di provvedimenti dell’autorità civile. Quindi san Tommaso passò in mano a privati, venne addirittura sconsacrata, quindi fu oggetto di una disputa sulla proprietà tra la parrocchia e il conte Carlo Brandolini d’Adda.

San Tommaso nella tradizione popolare di Follina era famosa in quanto chiesa votiva per i bambini che mangiavano i sassi o la terra: il 3 luglio - giorno di san Tommaso apostolo - i bambini con questa manìa venivano condotti all’oratorio, e una volta posti davanti la pala del santo veniva offerto loro del pane e della terra: se sceglievano il pane, ciò era avvenuto secondo intercessione del Santo guaritore.

Oggi la chiesa è di proprietà ecclesiastica della parrocchia della Madonna del Rosario e versa in gravi condizioni di degrado e non è più utilizzata. Per questo la parrocchia ha deciso di procedere al suo risanamento conservativo e al recupero funzionale. I lavori sono partiti in questi giorni su progetto dell’architetto Fabio Nassuato.

Il manufatto si presenta come un edificio gotico a pianta rettangolare orientato da ovest verso est, assetto tipico del periodo medievale. Presenta un’unica navata centrale che conduce alla zona del presbiterio. Dietro l’altare c’è un affresco datato probabilmente attorno al XVI secolo, raffigurante la Madonna col Bambino, con san Pietro inginocchiato ad essi e due angioletti nella parte inferiore. La figura della Madonna sembra essere stata modificata, in quanto si intravede oltre la testa della stessa l’abbozzo di un altro volto. La raffigurazione del viso di Maria con Gesù Bambino ricorda quella di un altro affresco, ubicato nella chiesa di Sant’Andrea a Vittorio Veneto. Si intuisce la presenza di un’altra figura nella quale si riconosce san Tommaso, intuibile grazie alla mano con l’indice puntato verso Gesù Bambino, unica parte nitida.

È possibile ipotizzare che negli anni di realizzazione degli affreschi l’edificio sia stato soggetto ad opere di recupero che hanno interessato sia la forma della chiesa che abbellimenti interni mediante opere artistiche.

A causa dell’incuria in cui ha riversato l’edificio nell’ultimo secolo, sono state numerose le incursioni di malintenzionati, con la conseguenza che sono state trafugate entrambe le acquasantiere del XII secolo (l’ultima nell’aprile 2015) e anche la pala d’altare.

Nel 2015 sono stati attuati degli interventi di consolidamento provvisori, tra cui una cerchiatura sommitale (rivelatasi provvidenziale per evitare il crollo imminente dell’intera struttura), la posa di un telo di plastica in copertura nei periodi invernali e delle puntellazioni interne.

L’intervento ora avviato prevede il rinforzo delle fondazioni, il recupero del manto di copertura, la cerchiatura delle murature, il restauro della pavimentazione interna, i lavori sulle superfici parietali esterne e interne con recupero dell’intonaco originale e finitura in marmorino all’esterno e a base di sabbia di campo grigia e calce all’interno.

Con il recupero della chiesetta di san Tomio la comunità di Follina si vedrà restituito uno storico luogo di culto, ma anche un bene che potrà essere utilizzato per esposizioni e un riferimento per il turismo religioso che attraversa, a piedi o in bici, questo territorio.

Federico Citron

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