Venticinque anni, sembra quasi impossibile sia trascorso un periodo così importante. A renderlo tangibile è il corposo elenco di servizi che oggi offre il centro opitergino della Nostra Famiglia. Una crescita notevole quella avvenuta nel corso degli anni: lenta, costante, sempre integrata con il territorio e in collaborazione con l’Ulss 9. Le eccellenze sono molte: ci piace porre in evidenza il centro diurno per gli adulti, che offre prospettive di vita fattiva e relazionata con la comunità circostante anche a quei disabili gravi che altrimenti avrebbero ben poche possibilità.
«Il nostro Ceod – spiega Lino De Faveri, fra i responsabili del centro opitergino – ha la caratteristica di essere comunque riabilitativo. Da noi arrivano persone particolarmente complesse: per dar loro la possibilità di svolgere un’attività, un medico e un infermiere sono sempre a disposizione». In questi anni sono stati sviluppati molti percorsi. E per il futuro avete nuovi progetti? «Prima di tutto viene sempre e comunque la qualità e il mantenimento degli standard qualitativi raggiunti – evidenzia De Faveri –. Noi operiamo in stretta integrazione con l’Ulss 9 e dunque i nostri progetti sono interconnessi con il piano regionale socio-sanitario. Quest’ultimo sta andando nella direzione della territorialità e noi, del resto, con il territorio abbiamo interagito sin dal nostro avvio. Oggi abbiamo bisogno di più risorse rispetto ad un tempo, le richieste alle quali rispondere sono molteplici. La sfida è ottimizzare le risorse al massimo per mantenere la qualità raggiunta ». Un’altra eccellenza del centro opitergino sono le attività di volontariato.
«A Conegliano vengono attuate da decenni, qui a Oderzo vengono organizzate da almeno 6-7 anni – spiega De Faveri –. I nostri volontari sono preparati, formati e accompagnati. Ci sono dei giovani che riescono a trovare nella loro vita dei momenti da dedicare al volontariato. La soddisfazione è profonda quando vediamo che diversi di questi volontari da temporanei si trasformano in permanenti». È anche grazie al volontariato che La Nostra Famiglia si è ben radicata nel territorio opitergino, perché le esperienze positive si diffondono, ramificano, attecchiscono creando nuovi germogli di sensibilità e attenzione verso chi ha bisogno.
Annalisa Fregeonese