Nonostante il forte aumento del costo della materia prima, il prezzo della tazzina di espresso servito al banco resta, per la provincia di Treviso, in media su 1,40 euro, con un aumento minimo rispetto allo scorso anno (1,34 prezzo medio tazzina), quindi appena pochi centesimi nell’arco di un intero anno ed in un periodo di inflazione. Si conferma, così, tra i più bassi in Europa.

“I prezzi dei servizi - spiega la presidente di Fipe-Confcommercio Dania Sartorato - hanno andamenti diversi da quelli dei beni. L’aggiustamento dei listini è infatti più lento e si sviluppa in un arco temporale più lungo. Se si considera il 2022, quando iniziava la fiammata inflazionistica degli ultimi anni, il prezzo medio è incrementato di 15-20 centesimi, a fronte di un tasso di inflazione generale ben più alto e di un incremento dei costi fissi notevolissimo: affitti, costo del lavoro, plateatici, utenze. Non solo, noi esercenti, contribuiamo a mantenere un rituale, quello del caffè in pausa lavoro, che ha tutto il suo valore. Oggi il nostro espresso è il frutto di scelte qualificate dei fornitori, selezione delle provenienze, contribuiamo a creare cultura e tradizione ed a favorire la crescita di consapevolezza del gusto nei consumatori. Ognuno di noi ha idee precise sulla qualità da scegliere per il proprio locale ed ha una propria “ricetta per la degustazione”. Sulla tazzina, contano molto anche la manutenzione della macchina, l’acqua, la pulizia, la temperatura e la pressione, tostatura e conservazione. La tradizione dell’espresso richiede un lavoro costante, il barista è parte del processo tanto quanto il produttore o il torrefattore. All’estero il prezzo fisso praticamente non esiste e la tazzina ha prezzi ben più alti e nessuno si stupisce”