CONSUMATORI: pompe di calore, perché non hanno appeal nonostante i vantaggi?
Indagine di Adiconsum
Redazione Online
31/10/2025

Si è concluso a Roma il convegno nazionale "Auto Elettriche e Pompe di Calore - Analisi delle cause che ne frenano la diffusione", promosso da Adiconsum nell'ambito del progetto Green Circle 2, che ha trattato due tematiche centrali nel dibattito sulla transizione energetica, quali il riscaldamento domestico e la mobilità sostenibile. Il tutto per promuovere consapevolezza e soluzioni concrete per i consumatori e i decisori politici.

Risultati dell’indagine di Adiconsum sulle pompe di calore

All’indagine hanno partecipato oltre 500 consumatori di cui il 69,2% uomini e il 30,2% donne con il 46,7% di over 65, seguito dal 28,5% tra i 55-64 anni, il 13,1% tra i 45-54, il 7,1% tra i 26-34.

Alcuni dati:

  • l’86,5% utilizza un riscaldamento autonomo, mentre solo il 13,5% è parte di un sistema centralizzato
  • il 47,7% possiede una caldaia a gas a
    condensazione e il 24,8% una caldaia a gas tradizionale. Solo circa
    l’8% utilizza una pompa di calore ad aria.
  • solo
    il 28,6% opterebbe per una pompa di calore se fosse “chiara la scelta
    tecnologica e tutelato l’acquisto”, mentre il 18,7% preferirebbe
    mantenere l’attuale sistema per evitare spese, e il 14,4% lo farebbe
    solo se l’investimento si ripagasse in meno di 5 anni
  • il
    78,8% delle persone che ha una pompa di calore la ritiene conveniente
    rispetto al costo, contro solo il 21,2% di insoddisfatti
  • l’87,9%
    sceglierebbe una pompa di calore per i risparmi significativi sui
    consumi, nonostante il 7,6% preferirebbe una caldaia a gas a
    condensazione per economicità e semplicità

  • sulla Direttiva “Case green” il 54,2% teme che “i venditori aumentino i
    prezzi approfittando degli incentivi”, mentre il 28,1% paventa continui
    cambi normativi e il 17,7% dubita delle prestazioni delle tecnologie
    sostenibili.

Le proposte di Adiconsum sulle pompe di calore

Ad avviso di Adiconsum per superare le barriere culturali e operative che oggi rallentano l’adozione di tecnologie innovative e capaci di benefici concreti come le pompe di calore e, più in generale, delle tecnologie a basse emissioni, la transizione energetica deve poggiare su quattro pilastri:

  1. Comunicazione trasparente e corretta, capace di smontare miti e falsi allarmi

  2. Processi di progettazione, realizzazione e uso adeguati e trasparenti,
    per garantire prestazioni effettive e che tengano in considerazione
    tutte le variabili che ogni sistema edificio presenta, possibilmente
    incentivando processi basati sull’applicazione di protocolli
    energetico-ambientali, rating system e relative certificazioni di
    sostenibilità degli edifici

  3. Formazione tecnica e professionale a tutti gli attori della filiera al
    fine anche di limitare i casi di progettazioni incomplete o che comunque
    non prevedano le corrette analisi e controlli per individuare e gestire
    al meglio le prestazioni del “sistema edificio”

  4. Politiche pubbliche coerenti e stabili, che rendano prevedibili e
    adeguati i tempi, gli incentivi e che permettano un approccio simile ai
    partenariati pubblico privati, dunque coinvolgendo anche la finanza
    privata, considerando che i benefici attesi non sono solo relativi al
    singolo consumatore proprietario dell’immobile, ma che esiste anche una
    porzione non trascurabile di contributo al bene comune