
Si avvicina una scadenza cruciale per il settore estetico e benessere. Dal 1° settembre, con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento (UE) 2025/877, sarà vietato l’utilizzo e la commercializzazione di oltre venti sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (in sigla CMR). Tra queste rientrano sostanze anche il TPO (Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide), ingrediente molto diffuso nei gel UV per unghie e in altri trattamenti di uso comune, il Dimethyltolylamine (N,N-dimetil-4-metilanilina), un condizionante che migliora l’adesione dei prodotti come primer e gel, o il Tetrabromobisfenolo A.
Le imprese sono chiamate ad agire tempestivamente, verificando la conformità dei prodotti già acquistati e di quelli in uso, sospendendo gli ordini non conformi, evitando l’impiego dei cosmetici contenenti le sostanze vietate dopo il 31 agosto e provvedendo al corretto smaltimento delle rimanenze come rifiuti speciali.
Diventa inoltre indispensabile richiedere ai fornitori dichiarazioni scritte di conformità per avere la certezza di rispettare la nuova normativa.
Accanto alle responsabilità delle imprese utilizzatrici, CNA Mandamento di Treviso ritiene fondamentale che le aziende produttrici e venditrici provvedano al ritiro dei prodotti non conformi dal mercato. Si tratta di un passaggio che deve però essere sostenuto dall’intervento delle autorità competenti, chiamate a predisporre misure tecniche ed economiche che consentano di affrontare questa transizione con strumenti adeguati e a costi e tempistiche sostenibili.
«Le imprese del comparto estetico stanno mostrando attenzione e disponibilità ad adeguarsi – sottolinea Fabrizio Geromel, direttore di CNA Mandamento di Treviso –. Tuttavia, la complessità di questa fase richiede che le istituzioni facciano la loro parte, accompagnando le attività con sostegni concreti per garantire una corretta applicazione della normativa senza lasciare sole le micro e piccole realtà».
CNA Mandamento di Treviso continuerà a monitorare la situazione e ad affiancare le aziende associate, ribadendo che solo attraverso la collaborazione tra operatori, distributori e istituzioni sarà possibile tutelare allo stesso tempo la salute dei cittadini, l’ambiente e la continuità delle attività economiche.