Anche in un momento di crisi come questo, l’agricoltura, almeno in Veneto dove è la seconda economia regionale dopo il turismo, può offrire nuove occasioni d’impresa e di lavoro, anche a chi non si è mai “sporcato” le mani con la terra, percorrendo nuove vie come l’agricoltura sociale.
La riprova si è avuta ieri a Mogliano Veneto (Treviso), dove, alla presenza tra gli altri dell’Assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale Elena Donazzan, del Presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza e dei Sindaci di Mogliano, Giovanni Azzolini, e di Casale sul Sile, Stefano Giuriato, sono stati consegnati i diplomi di fine corso a 8 potenziali nuovi imprenditori agricoli, disoccupati in altri settori, che hanno partecipato ad una singolare iniziativa formativa, finanziata dalla Regione tramite il Fondo Sociale Europeo in collaborazione con la Coldiretti, il Comune di Mogliano e l’Associazione “Nuova Via”.
Gli 8 protagonisti hanno iniziato il loro percorso nel mondo dell’agricoltura nel luglio scorso e l’hanno terminato a febbraio. Hanno così acquisito competenze spendibili nella creazione di nuova impresa nel primario e, è stato sottolineato oggi, stanno per avviare una loro attività in cooperativa. L’idea d’impresa che sta a valle di questo progetto formativo è infatti la creazione di un gruppo di lavoro in grado di condurre in modo autonomo una superficie agricola a coltivazione biologica, su terreni resi disponibili da un partner operativo dell’iniziativa. In questo caso si è trattato dell’ex Azienda Agricola “Callegari” a Mogliano.
“Prima di tutto – ha detto una Donazzan particolarmente soddisfatta – ringrazio tutti quelli che hanno creduto in questo progetto: la Coldiretti con la quale accentueremo la collaborazione, l’Associazione Nuova Via messa in piedi con lungimiranza dallo scrittore ed esperto di cultura della tradizione rurale Tiziano Spigariol, l’imprenditore Franco Malenotti, il Comune di Mogliano che si è impegnato nella partnership”.
“Siamo i primi in Italia a percorrere questa nuova via di inclusione sociale e, visti i primi incoraggianti risultati, proseguiremo su questa strada. E’ particolarmente significativo – ha aggiunto – che questo corso si sia tenuto in una struttura che, dopo l’attività agricola, ha ospitato attività di marchi internazionali della moda come Belstaff e Matcheless, ma è riuscita a non perdere la sua vocazione originaria. Questi 8 pionieri di oggi – ha aggiunto Donazzan – sono passati da disoccupati a contadini nel senso migliore del termine e hanno dimostrato che il ritorno alla terra, la riscoperta di tradizioni e valori fondanti della società veneta, può dare nuovo lavoro e nuove prospettive. Auguro loro – ha concluso Donazzan – il miglior successo nella nuova veste di imprenditori agricoli moderni e consapevoli di avere un futuro importante davanti”.