"La sensibilità vocazionale non sia soltanto una caratteristica di alcuni “addetti ai lavori” (preti, religiosi e religiose, diaconi, qualche operatore pastorale...), ma costituisca una sensibilità e una cura di un numero sempre maggiore di persone. Certamente questo può avvenire attraverso l’impegno della preghiera, che è la prima forma di servizio vocazionale, ma potrà avvenire anche in altre forme. Mi sono sempre chiesto, ad esempio, se a gettare, come un seme, nel cuore e nella vita di un ragazzo o di un giovane l’interrogativo vocazionale debba sempre per forza essere un prete o una suora e non possa invece essere un laico". Così il vescovo Corrado Pizziolo nel messaggio per la Giornata del Seminario che in diocesi si celebra domenica 24 novembre. Nelle foto i giovani della Comunità vocazionale, del Seminario minore e della Teologia.