PATRIMONIO UNESCO: Shezad Dawood vincitore della prima edizione del premio “Colline ad Arte”
La sua opera verrà presentata a metà novembre
Redazione Online
28/10/2025

È Shezad Dawood il vincitore della prima edizione del Premio “Colline ad Arte”, promossodall’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. L’annuncio arriva al termine della selezione condotta da una giuria internazionale composta da Aaron Cezar, Lorenzo Giusti, Nathan Ladd, Rebecca Lewin, Manuela Lucà-Dazio e Fatoş Üstek, che ha scelto l’artista britannico per la forza poetica e la profondità concettuale della sua proposta. L’opera di Dawood, ancora in fase di sviluppo, si fonda su un’idea di straordinaria risonanza con lo spirito del Premio: trasformare il paesaggio in suono, restituendogli una voce viva e pulsante.

Shezad Dawood è un artista multidisciplinare la cui pratica intreccia narrazioni, simbolismo e realtà alternative in opere che spaziano tra pittura, tessuti, scultura, cinema e media digitali. Il suo approccio, definito world-building, esplora futuri speculativi attraverso esperienze immersive e collaborazioni con comunità, scienziati e musicisti, e le sue opere figurano in prestigiose collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

 Il Premio “Colline ad Arte”, nato da un’idea di Sabrina Donadel e, in questa prima edizione, sviluppato e co-curato con Valeria Szabó Facchin, è realizzato in collaborazione e con il contributo della Camera di Commercio di Treviso-Belluno e trova piena espressione nell’opera vincitrice, pensata come un progetto diffuso nei luoghi iconici del territorio: un viaggio sonoro itinerante che restituisce alla comunità la musicalità del proprio paesaggio, generando nuove forme di ascolto e di relazione con la natura.

L’artista intraprenderà una ricerca sul campo a basso impatto insieme all’etnobotanico Michal Mos, registrando sul territorio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene le frequenze elettriche generate dalle piante, dal suolo, dalle radici e dalle foglie. Questi suoni – veri e propri “echi della terra” – saranno poi rielaborati con la compositrice Teresa Winter e remix di Rupert Cleveaux in una sinfonia corale multicanale, ispirata al principio del call and response della tradizione corale italiana e alle armonie policorali veneziane di Giovanni Gabrieli.

L’opera, frutto della prossima residenza dell’artista sulle Colline e della sua “messa a terra”, verrà presentata a metà novembre sulle Colline Patrimonio dell’Umanità.