Distanza: km 14,5
Aumento di quota D+: m 530
Tempo di percorrenza: 5h
Grado di difficoltà: medio
Descrizione:
Le montagne che si estendono tra Vittorio Veneto e Valdobbiadene si fanno spazio tra le borgate della pedemontana e del Quartier del Piave in un magnifico scenario che offre notevoli possibilità escursionistiche. La nuova proposta permette di esplorare la parte più occidentale di questa piccola catena montuosa, laddove le quote scendono fino ai 194 m del Col Marcon, il più basso e l’ultimo della serie di queste splendide colline. Si parte dalla chiesa di San Giacomo a Guia e si segue il segnavia n.1016 che conduce a sud verso il torrente Raboso. Lo guadiamo continuando in forte salita con qualche passaggio leggermente esposto sulle rocce di conglomerato osservando caratteristiche marmitte di erosione che generano il nome della Val de Cune. Giunti in vetta al Col Moliana (445 m), dove vi sono alcune trincee della Grande Guerra, si prosegue verso ovest in direzione della Costa Grande dove dalla croce di vetta la vista spazia su Guia e il Cesen. In seguito si raggiunge il Col Mongarda (421 m), sulla cui sommità troviamo un’altana di caccia e delle panchine. Successivamente il segnavia passa dal 1016 al 1017 in direzione del Col Maor che domina il pentagono d’oro del Cartizze. Da notare vecchie pietre di confine, i “termen”, uno dei quali risalente al 1693. Seguendo i segni biancorossi sui pali dei vigneti, si raggiungerà il Col Giardino e, dopo aver percorso un tratto della provinciale per San Giovanni di Valdobbiadene, ci ritroveremo sul Col Castelon dove svetta un’altra croce in legno. È la volta del Col Polenta, che incontreremo dopo aver visitato il santuario di Madonna delle Grazie, quindi eccoci al Monumento ai Caduti, visibile laddove esisteva anticamente un castello. Infine il Col Marcon, che si raggiunge dopo aver camminato sulla provinciale fino al passo della Calchera a nord di Vidor. Anche qui notevoli segni della Grande Guerra. L’ultima tappa, prima di concludere il giro nei pressi del centro polifunzionale di Vidor, sarà l’antica Abbazia di Santa Bona, nei pressi del Piave.
https://www.youtube.com/watch?v=4vZLzLCPFEM&feature=youtu.be
Curiosità:
L’abbazia di Santa Bona fu eretta tra il 1106 ed il 1110 grazie alle donazioni della famiglia Da Vidor. Fu gestita dai monaci benedettini di Pomposa in un sito particolarmente strategico dove per secoli vi era un passo barca per attraversare il Piave, non essendoci ancora alcun ponte. In periodi successivi l’abbazia vide un lento declino fino alla soppressione voluta dalla Serenissima nel 1773. In seguito la proprietà passò a famiglie private fino ai giorni nostri con la famiglia da Sacco. La cappella contiene le reliquie di Santa Bona ed un affresco di San Cristoforo, patrono dei traghettatori. Prima che i resti della santa riposassero definitivamente nella chiesa dell'Abbazia, sembra abbiano sostato per qualche tempo in una piccola chiesetta fuori le mura di Treviso, vicino all'attuale porta Fra' Giocondo. La popolazione dei dintorni, che accorse a venerarla, volle dare ad un gruppo di case il suo nome, appunto quello che ancora oggi si chiama Santa Bona di Treviso.
La mappa è stata elaborata dallo scenario: 3Dolomiti - © Consorzio Dolomiti