“La raccolta differenziata non basta: il Veneto è una Regione virtuosa, ma per avere risultati significativi serve uno scatto in avanti incentivando il ‘porta a porta’ e l’uso di prodotti ecologici. La quantità di rifiuti va abbattuta e possiamo farlo solo puntando in maniera convinta sulle quattro ‘erre’: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. È una battaglia indispensabile anche per combattere l’inquinamento e i cambiamenti climatici”. È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico e primo firmatario del Pdl ‘Interventi in materia di raccolta di rifiuti urbani e di incentivazione all’uso di prodotti ecologici’ illustrato oggi in una conferenza stampa a cui ha partecipato il presidente del Forum Rifiuti Zero, Michele Boato. Forum che ha elaborato la proposta attraverso numerosi incontri svoltisi a Padova presso la sede dei Beati Costruttori di Pace di don Albino Bizzotto, punto di riferimento di molte associazioni e comitati. Il progetto di legge è stato sottoscritto dall’intero gruppo PD, oltre che dagli esponenti del M5S, Civica per il Veneto, Liberi e Uguali, Forza Italia - Veneto per l’autonomia e Italia in Comune. “Con il sistema di raccolta tramite cassonetti la differenziata resta mediamente sotto al 40%, mentre con il passaggio al porta a porta molti Comuni hanno già superato l’80%, obiettivo che ci proponiamo di raggiungere ovunque entro il 2025 - ha esordito Zanoni - Oltre all’impatto ambientale non va sottovalutato neanche quello economico: in Italia il costo medio di conferimento del residuo secco indifferenziato è pari a 140 euro a tonnellata e con il porta a porta si potrebbe ottenere una diminuzione dello smaltimento in discarica sino al 75%”.
Il progetto di legge prevede la raccolta domiciliare per carta e cartone, multi-materiale come vetro, plastiche, tetrapak, barattoli in metallo; organico e verde ovvero scarti alimentari e vegetali; oli esausti; pannolini e pannoloni e oggetti ingombranti, oltre alla fornitura a chi lo richiede di contenitori per il compostaggio domestico. “C’è poi il problema degli imballaggi e dell’enorme quantità di plastica che poi deve essere smaltita, a partire dalle bottigliette d’acqua. Per questo chiediamo di fornire nelle mense scolastiche e negli edifici pubblici brocche e bottiglie di vetro, somministrando acqua dell’acquedotto, così come la diffusione di distributori automatici di latte alla spina”.