I Vescovi del Triveneto e i Vescovi della Conferenza Episcopale della Slovacchia si sono riuniti insieme lo scorso 1° marzo nel Seminario di Nitra, la diocesi più antica del Paese. Si sono confrontati a lungo sulle reciproche ricchezze e fragilità, sulle risorse e sulle fatiche esistenti nell'annunciare il Vangelo di Gesù al mondo di oggi, affinché la proposta cristiana sia sempre significativa e capace di far emergere la domanda di Dio, aiutando a riscoprirne la presenza nella vita delle persone, delle famiglie e delle comunità.
Al termine dell'incontro, i Vescovi di entrambe le Conferenze Episcopali hanno partecipato alla Messa solenne nella vicina cattedrale di Sant'Emmerano, celebrata in latino e slovacco. A presiederla, Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale del Triveneto. Nell'omelia, commentando la figura di Giona, ha detto: "Dio ha a cuore la conversione degli uomini ma qui il primo a cui Dio chiede la conversione è lo stesso Giona, chiamato ad annunciare la riconciliazione tra Dio e gli uomini e tra gli uomini. Proprio chi è mandato ad altri deve, per primo, convertirsi altrimenti, nella sua persona, rischia di vanificare l’annuncio... Il segno che ci dà Dio è, per eccellenza, la morte e risurrezione di Suo Figlio, il chicco di grano che muore per produrre frutto; un segno che è dato non a misura della nostra situazione e neanche delle nostre piccole domande che sempre chiedono di lasciarsi condurre dal Signore". I Vescovi triveneti hanno visitato inoltre, in uno dei colli sui quali è stata edificata la città di Nitra, il "Calvario", a fianco della casa dei Missionari del Verbo Divino.
Il giorno successivo, giovedì 2 marzo, i Vescovi triveneti si sono trasferiti a Bratislava per una visita alla Cattedrale e al Castello della capitale e per partecipare alla Messa solenne, nel Duomo di S. Martino, in occasione del 20° anniversario dell'ordinariato militare della Repubblica Slovacca. In serata l'incontro con Mons. Nicola Girasoli, Nunzio apostolico in Slovacchia. Il rientro in Italia venerdì 3 marzo.
“La Slovacchia – ha commentato di ritorno dal viaggio il vescovo Corrado Pizziolo, molto colpito per la calorosa accoglienza – come tipo di conformazione sociale e culturale ha delle notevoli analogie con il Veneto. Ha molto sofferto in passato, soprattutto sotto il regime comunista, ma la tempra cattolica ha retto. Adesso, col benessere e quello che ne consegue, mostra anch’essa alcune difficoltà. Come è accaduto anche da noi”.