
Grande emozione per il ritrovamento della berretta rossa cardinalizia che Albino Luciani indossava al momento della sua elezione a Papa. Il reperto è stato prestato al Museo Albino Luciani dall'arcivescovo metropolita di Kampala (Uganda) S.E. Mons. Paul Ssemogerere il 15 luglio scorso.
Il Patriarca di Venezia, Cardinale Albino Luciani, era entrato in conclave insieme a 110 confratelli la sera del 25 agosto 1978. Durante il Conclave – che lo elesse 263° Papa della Chiesa cattolica romana – aveva, seduto accanto a sé, il Cardinale Emmanuel Kiwanuka Nsubuga, arcivescovo metropolita di Kampala (Uganda). Notando il crescente numero di voti dati al “collega” Luciani, il confratello Nsubuga aveva chiesto all'eligendo nuovo Papa di tenere con sé come ricordo la berretta cardinalizia.
Ci fu quindi l'ultima delle quattro votazioni e Luciani fu eletto Papa, assumendo il nome di Giovanni Paolo I. Nella concitazione del momento, cambiando gli abiti, non ci fu l'occasione di donare la berretta all'arcivescovo di Kampala. Così, dopo la morte di Giovanni Paolo I, il card. Nsubuga, nel 1980, venne in visita a Canale d'Agordo dal fratello Edoardo, il quale, dopo aver ascoltato il racconto dell'arcivescovo, volle tener fede alla promessa espressa dal fratello Pontefice defunto e gli donò la berretta con la quale Albino Luciani venne eletto Papa. Tale gesto fu immortalato da due fotografie, scattate nella stua (stube) della Casa natale. Il cardinale Nsubuga morì a Colonia (Germania) il 20 aprile 1991 a 76 anni e fu sepolto a Kampala. Della berretta non si seppe più nulla.
Ci fu un primo tentativo di recupero nel 2014, con una lettera inviata dall'allora sindaco di Canale d'Agordo Rinaldo De Rocco all'Arcivescovo di Kampala Cyprian Kizito Lwanga, che non ottenne però alcuna risposta. Dopo l'apertura del nuovo Museo, il 3 maggio del 2018 giunsero a Canale d'Agordo Giovanni Ercolini e Maria Teresa Vidotto, due missionari del Movimento Neocatecumenale operanti in Uganda, con una trentina di giovani di Kampala. Vedendone la provenienza, il curatore del Museo Albino Luciani, Loris Serafini, chiese loro se si potevano interessare presso l'Arcidiocesi di Kampala per cercare tale reperto, ritenuto a buona ragione disperso da tutti. Per gli anni successivi la ricerca diede esito negativo. Si pensava che la berretta fosse finita tra le cose ereditate dalla famiglia del Cardinal Nsubuga e poi dispersa.
Nella primavera di quest'anno, rovistando tra alcune cose del magazzino diocesano, un seminarista trovò casualmente una busta con la scritta in inglese “Berretta di Papa Giovanni Paolo I, allora cardinale Albino Luciani”. Avvertito l'Arcivescovo S. E. Mons. Paul Ssemogerere, attuale metropolita di Kampala, quest'ultimo ha informato i signori Ercolini, che inviavano la comunicazione al direttore del Museo il 22 febbraio 2025, festa della Cattedra di San Pietro. In quel momento il direttore si trovava sulla tomba del Beato Giovanni Paolo I e risalendo in Basilica, mentre in Basilica si iniziava solennemente la Messa della Cattedra, il direttore aprì il cellulare trovando la notizia. Dopo averne fatto richiesta al nuovo arcivescovo, questi ha voluto concedere la berretta in comodato d'uso al Museo Albino Luciani di Canale d'Agordo, per un periodo di qualche mese, tramite le mani dei signori Ercolini, giunti a consegnarla di persona il 15 luglio 2025. La berretta cardinalizia – altamente densa di significato – è stata subito esposta tra gli oggetti del Conclave che elesse Papa il Beato Albino Luciani, proprio durante l'Anno Santo 2025.