
Nel corso dell’incontro con i parroci, tenutosi martedì scorso, il vescovo Riccardo ha illustrato le nuove modalità per la formazione dei futuri sacerdoti. Dalle pagine de L’Azione, il numero di domenica 7 settembre, don Paolo Astolfo, rettore del Seminario, illustra e motiva il senso di questa trasformazione: richiamiamo alcuni passaggi del suo intervento.
«Attingendo, alla sapienza della Madre Chiesa e lasciandosi guidare dallo Spirito Santo – scrive don Paolo Astolfo - in questi mesi estivi il vescovo Riccardo e l’équipe formativa del Seminario, sulla scia della riflessione già avviata dall’attuale Consiglio presbiterale, hanno sentito necessario cercare di intuire quali potessero essere concretamente le “modalità più adatte” per la cura della formazione dei futuri ministri ordinati per la nostra diocesi e, più specificatamente, quali potessero essere le modalità adatte per la prosecuzione del cammino formativo dei giovani che attualmente frequentano il nostro Seminario vescovile. Ne sono nate alcune scelte che ora desideriamo condividere con tutta la diocesi».
Queste, dunque, le proposte formative coordinate dall’equipe degli educatori del Seminario. Innanzi tutto, “Il germoglio. Proposta di Seminario per ragazzi”: la proposta semi-residenziale (una settimana al mese, dalla domenica sera al giovedì sera), rivolta a chi frequenta la Scuola secondaria di primo grado, è già in atto a Pieve di Soligo e a Fratta di Oderzo ed è in fase di avvio a Cordignano. In ciascuna sede la cura educativa è affidata al vicario parrocchiale del posto e ad una coppia di sposi.
Per chi frequenta la Scuola secondaria di secondo grado, si proporrà il “TI chiAMA. Esperienza di seminario per adolescenti”. Il cammino annuale prevedrà cinque appuntamenti di una settimana (dalla domenica sera al venerdì sera), tre uscite (a Natale, in Quaresima e a fine anno) e un camposcuola estivo. Due le esperienze che saranno avviate a partire dalla Giornata del Seminario, il prossimo 23 novembre 2025, a Pieve di Soligo e a Fratta di Oderzo.
Gli educatori del Seminario coordineranno anche il cammino vocazionale “VES! Vieni e seguimi!”, per ragazzi e adolescenti dal secondo anno della Scuola secondaria di primo grado al secondo anno della Scuola secondaria di secondo grado, la Festa diocesana dei chierichetti, il Palio dei chierichetti e saranno a disposizione per incontri vari nelle parrocchie.
Per l’opera formativa del “Seminario maggiore”, «le novità e l’urgenza di un rinnovato impegno nella pastorale vocazionale – scrive ancora don Astolfo – si fanno più evidenti, dato che la Comunità teologica strettamente intesa è ora composta da tre giovani. Per essi sono andate maturando alcune scelte al fine di avere un contesto educativo il più stabile possibile e una significativa vita comunitaria. Nello specifico, due di loro vivranno il nuovo anno formativo risiedendo in maniera stabile all’interno della Comunità teologica del Seminario Vescovile di Treviso, proseguendo così la fraterna collaborazione tra i due Seminari, andata consolidandosi negli ultimi anni, non solo dal punto di vista accademico ma anche sotto l’aspetto formativo e spirituale. Un altro giovane al primo anno, avvierà il suo cammino formativo a Sarmeola di Rubano (Padova), inserendosi a pieno titolo nella nuova esperienza di Seminario frutto della collaborazione tra le diocesi di Adria-Rovigo, Chioggia, Padova e Vicenza. A loro si aggiunge un quarto giovane che, avendo già conseguito il Baccalaureato, vivrà un’esperienza missionaria di tre mesi presso la diocesi di Livramento, in Brasile. Infine, vi è anche un adulto che sta vivendo in modo personalizzato la fase iniziale del suo discernimento vocazionale».
Al discernimento vocazionale in prospettiva del ministero ordinato sono finalizzati i “Ritiri diaspora”: una serie di incontri a cadenza mensile, normalmente dal sabato sera alla domenica dopo pranzo, per giovani dai 18 ai 30 anni. L’esperienza, da diversi anni, è vissuta in piena comunione con la diocesi di Treviso.
«Quella che inizierà nelle prossime settimane – conclude don Astolfo - sarà, dunque, una fase nuova negli oltre 438 anni di storia del nostro Seminario: l’importanza e la bellezza della sua opera formativa non vengono meno, solamente si allarga il campo. Per questo c’è bisogno di un rinnovato impegno di tutta la comunità cristiana. All’intercessione del beato Giovanni Paolo I, di san Tiziano e di san Francesco di Sales, chiediamo per noi e per i nostri seminaristi la grazia di poter fare questo passo, che la realtà ecclesiale oggi ci chiede, per poter custodire e rinnovare quella “ricca storia di grazia”, anche del nostro Seminario e del nostro presbiterio, a cui siamo debitori e che desideriamo possa continuare. “La speranza è nel seme”».
Il Seminario, pertanto, continua la sua opera formativa, anche se in modo diverso. Va ricordato che attualmente il Seminario, oltre ad offrire alloggio ai sacerdoti dell’equipe formativa e ad altri sacerdoti, è sede di diverse realtà diocesane, come l’Archivio diocesano, la Biblioteca del Seminario, il Museo di Scienze naturali “don Antonio De Nardi” e il Museo di Arte sacra “Albino Luciani”, con l’annessa Sezione espositiva di icone sacre. Sempre in Seminario, trovano posto la Scuola di formazione teologica, la Caritas Vittorio Veneto, l’Azione Cattolica diocesana e l’associazione “San Vincenzo”. Gli spazi del Seminario (l’Aula magna e le altre sale di cui dispone), inoltre, sono spesso utilizzati per momenti formativi di carattere spirituale, teologico e culturale. Infine, fanno capo al Seminario, le attività della Tipse (Tipografia del Seminario), della Libreria del Seminario e dell’Oda (Opera diocesana di assistenza) con le Case per ferie “Bruno e Paola Mari” di Nebbiù e Caorle.



