GAZA: la visita del card. Pizzaballa e del patriarca Teofilo III
Nella giornata di ieri, tra i feriti e gli sfollati
Agenzia Sir
19/07/2025
Foto del Patriarcato Latino di Gerusalemme

«Fare tutto il possibile perché si fermi l’inutile strage di innocenti». È l’appello che Leone XIV ha rilanciato questa mattina, parlando telefonicamente con il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, impegnato in una visita pastorale a Gaza dopo l’attacco che ha colpito ieri la parrocchia latina della Sacra Famiglia. Il Papa ha chiesto informazioni sulle condizioni del parroco, padre Gabriel Romanelli, rimasto ferito insieme ad altre persone, e ha espresso «sostegno e affetto a tutta la comunità raccolta attorno alla parrocchia e a quanti soffrono per la violenza».

Con il patriarca, il Santo Padre ha condiviso il dolore per «tutte le vittime innocenti, a quelle dell’attacco di ieri e a tutte quelle di questo tempo di dolore in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente». Successivamente, Leone XIV ha telefonato anche a padre Carlos Ferrero, provinciale dell’Istituto del Verbo Incarnato, a cui appartiene padre Romanelli, manifestando vicinanza e assicurando la propria preghiera a tutta la comunità religiosa coinvolta.

In tarda mattinata, il Pontefice ha ricevuto una chiamata dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, con cui ha avuto un colloquio dalla residenza di Castel Gandolfo. In quell’occasione, ha ribadito la sua richiesta di «rilanciare l’azione negoziale per giungere a un cessate il fuoco e alla fine della guerra», esprimendo inoltre «profonda preoccupazione per la situazione umanitaria della popolazione di Gaza, il cui prezzo straziante è pagato soprattutto da bambini, anziani e malati».

Patriarchi a Gaza: solidarietà concreta. Intanto, a Gaza, il card. Pizzaballa e il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, hanno varcato ieri mattina il confine per portare conforto e solidarietà alla comunità cristiana colpita. La delegazione è entrata nella Striscia per visitare la parrocchia della Sacra Famiglia, dove un attacco ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di undici. «Durante la permanenza – fa sapere il Patriarcato latino – la delegazione incontrerà i membri della comunità cristiana locale, porgerà le condoglianze e la solidarietà e sarà al fianco di coloro che sono stati colpiti dai recenti eventi».

Il card. Pizzaballa, si legge ancora, «valuterà personalmente le esigenze umanitarie e pastorali della comunità, per contribuire e guidare la presenza e la risposta continua della Chiesa». La missione ha previsto anche la consegna di aiuti alla popolazione: su richiesta del patriarcato latino e in coordinamento con i partner umanitari, è stato garantito l’accesso per la distribuzione di beni di prima necessità, non solo alla comunità cristiana, ma anche al maggior numero possibile di famiglie in stato di bisogno. Secondo quanto riferito, il cardinale dovrebbe rimanere a Gaza fino a domenica, per completare le visite alle famiglie colpite, incontrare i team della Caritas e verificare l’efficacia del processo di invio e distribuzione degli aiuti.

Chiese unite nel dolore: visita a parrocchie e ospedale. La visita dei due patriarchi è cominciata dal complesso della parrocchia latina della Sacra Famiglia, dove sono state accolte numerose famiglie in fuga. «I patriarchi – riporta il Patriarcato latino – hanno incontrato le famiglie che vi hanno trovato rifugio, offrendo condoglianze, parole di conforto e incoraggiamento pastorale, e constatando personalmente i danni causati dall’attacco».

Successivamente, la delegazione si è recata nella vicina parrocchia greco-ortodossa di San Porfirio, dove è stata accolta dal vescovo Alessio e ha incontrato gli sfollati ospitati nella struttura, trasmettendo anche a loro un messaggio di vicinanza e sostegno. Tra le tappe più significative della giornata anche la visita all’ospedale battista Al-Ahli Arab, dove i patriarchi hanno ricevuto aggiornamenti sulla drammatica situazione sanitaria e sulle urgenti necessità mediche della popolazione civile.

«Ringraziamo il Signore per la grazia di questa visita – conclude la nota del patriarcato latino – e ribadiamo il nostro fermo impegno a stare al fianco del popolo di Gaza nella sua sofferenza. Continuiamo a pregare per una rapida fine della violenza, per la guarigione di tutti i feriti e per il ripristino della pace e della dignità umana». Un gesto concreto di prossimità e condivisione che, in un contesto segnato da morte e distruzione, vuole riaffermare la forza evangelica della speranza.

Riccardo Benotti