“Dove al mondo sparisce il sole guardando su… piovono bombe dal cielo blu…” sono solo alcune delle parole di “Io canto per la pace”, brano musicale al centro di un flash mob di soli 5 minuti, la durata dell’esecuzione, che si terrà l’11 giugno alle 20 sotto i portici del duomo in via XX Settembre a Conegliano, al quale tutta la popolazione è invitata ad assistere.
Si tratta di un’iniziativa per lanciare un segnale inequivocabile che la musica vuole la pace, messaggio sposato dai più importanti cori cittadini, parrocchiali e non, in un intento trasversale senza bandiere né cappelli di partito o dottrine, nato spontaneamente dall’esigenza di esprimere un’invocazione, una speranza, un’esigenza, ricordando il valore di questa condizione sottratta a molti Paesi. Il brano “Io canto per la pace”, composto dal cantautore Claudio Comuzzi, non è dedicato a una specifica situazione, ma a tutti gli scenari di guerra in atto. «Non ho composto una canzone per vincere il festival – chiarisce Comuzzi - ma una semplice ballata, anche un po’ ripetitiva, posso dire addirittura che è brutta, brutta come la guerra».
L’invito del cantautore, organizzatore dell’iniziativa con altri due nomi molto noti nel panorama musicale trevigiano, Alberto Grollo e Stefano Dall’Armellina, è stato accolto da rappresentanze corali di grande spessore in città e nel territorio: il Corocastel, Le voci dei Ciapaquà, Old Scout Larese, il Coro Conegliano, il Coro Associazione Nazionale Alpini - Sezione Conegliano, l’Insieme Vocale città di Conegliano, I Senzatempo di Parè, I Borghi di San Vendemiano e il Coro Diverse Voci di Susegana, insieme alle parrocchie di Immacolata di Lourdes, Santi Martino e Rosa, Madonna delle Grazie, San Pio X, Parè, Collalbrigo e Bagnolo. L’appuntamento è di quelli a cui non si può mancare.
Chiara Dall’Armellina