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ALPAGO: il "sentiero della sensibilità"

24 chilometri dal rifugio Carota a Sant'Anna

ALPAGO: il "sentiero della sensibilità"

È fresco di inaugurazione, in Alpago, il “Sentiero della sensibilità”. Si tratta di un percorso di 24 chilometri complessivi – percorribile a tappe – che ha i due estremi nella località Carota, poco sopra Pieve d’Alpago, e la frazione Sant’Anna di Tambre, quindi unisce i tre comuni alpagoti (Alpago, Chies d’Alpago e Tambre). Praticamente è costituito da strade già esistenti, in parte sterrate e in parte asfaltate, e per un tratto percorre la strada panoramica realizzata negli anni ’60 pensando alla rivalutazione turistica delle terre alte dell’Alpago. È stata la sezione Cai Alpago “Benito Saviane” a curarne la realizzazione nell’ambito del progetto transfrontaliero Gate Interreg Italia-Austria.

Siamo a un’altitudine media di 1.100 metri, ai piedi delle montagne del gruppo Col Nudo-Cavallo, tra zone boscate e prati. Oltre che nei due punti estremi, il tracciato può essere preso da diversi punti d’incrocio con le carrozzabili che salgono da valle. I punti d’accesso intermedi sono: San Martino d’Alpago, Degnona, Funes, Cruden, Pian Formosa, Casera Pal e Pianon. Per chi non conosce bene la zona, il consiglio è di partire, almeno la prima volta, dai due punti principali di accesso.
E veniamo al livello di difficoltà. Siamo tra l’escursionistico e il turistico. L’altitudine massima è di 1.260 metri, quella minima di 986 metri. Il dislivello di 900 metri. I segnavia accompagnano l’escursionista, indicando la località in cui ci si trova e il punto di interesse successivo (con quota, distanza e accessibilità). Inoltre un altro aiuto all’orientamento viene dal caratteristico logo disegnato su alberi, sassi, pali della luce...

Il percorso viene presentato come praticabile anche da persone con disabilità. È bene verificare, tappa per tappa, in base alle proprie condizioni e all’allenamento. I tratti agibili con carrozzine sono due: Carota-San Martino (un chilometro circa, a tratti sterrato, con punti che presentano delle difficoltà definite lievi nella guida) e Cate-Pianon (tutto asfaltato e con quota pressoché costante, con transito anche di veicoli).

È stata realizzata un’app, pensata per supportare la fruibilità da parte delle persone con disabilità. Quando l’escursionista raggiunge uno dei punti di interesse, l’applicazione manda una notifica sul telefono. Cliccandoci sopra, si apre una finestra con la descrizione di quel punto. I contenuti sono testuali, audio, video e fotografici: partono dalla toponomastica per passare a informazioni di carattere storico, naturalistico e culturale.
Lungo il sentiero non è raro incontrare i tipici animali selvatici dei boschi di montagna. Tutte da gustare le viste mozzafiato sul lago di Santa Croce.
Dal percorso partono i sentieri alpinistici del Cai che permettono di raggiungere le cime più alte. 

Federico Citron

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