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DIOCESI: due nuove figlie della Chiesa

Hanno ricevuto i sacramenti dell'iniziazione cristiana la notte di Pasqua

DIOCESI: due nuove figlie della Chiesa

"O, Dio, che fai crescere la tua Chiesa, donandole sempre nuovi figli…”. Pregando queste parole della liturgia nello scorso lunedì dell’Ottava di Pasqua, non ho potuto fare a meno di pensare alle due nuove figlie che la nostra Chiesa ha generato nella notte della veglia pasquale: Claudia Goxhaj e Wendy Yeboah. È proprio nel contesto della notte più luminosa dell’anno che la Chiesa celebra l’iniziazione cristiana degli adulti, donando loro il battesimo, la cresima, l’eucaristia per mano del Vescovo nella chiesa Cattedrale.
Claudia, ventisette anni, nata in Italia da genitori albanesi, è della parrocchia di Mansuè, lavora come farmacista ed è fidanzata con Stefano. Ha partecipato agli incontri insieme a lui e alla catechista Luigina Sartori, accompagnata da vicino anche da don Ugo Cettolin, presente in Cattedrale sabato sera. Come lei stessa raccontava all’inizio del percorso di catecumenato, “i miei genitori hanno vissuto in una Albania comunista dove non era concesso professare una religione e hanno voluto che io effettuassi una scelta religiosa matura e consapevole, non dovuta alle circostanze. Ora sono arrivata al punto di voler colmare il vuoto interiore che mi ritrovo con questo passo desiderato, ragionato e cercato, che mi arricchirà spiritualmente”. La madrina è Lorella Brescacin, madre del fidanzato Stefano.
Wendy, quasi cinquantenne, è ghanese e vive in Italia da diversi anni. Ha due figli ormai grandi, appartiene alla comunità cattolica ghanese di Conegliano ed è operaia. Dopo aver conosciuto in Africa la Chiesa pentecostale, ha chiesto di entrare a far parte della Chiesa cattolica. Negli incontri di preparazione è stata accompagnata da don Emmanuel Boakye, prete ghanese in servizio a Conegliano, il quale ha sottolineato come “arrivare a celebrare i sacramenti sia per Wendy come la sintesi alla fine di una lunga corsa, espressa fin da subito con la gioia nel cuore e negli occhi”. “Sono contenta, molto contenta e grata alle persone che mi stanno accompagnando” ripete Wendy a chi le chiede come sta e cosa vive in questi giorni. Il padrino, sempre ghanese, si chiama Joseph Boakye.
Poter accompagnare i passi di preparazione di queste due nuove cristiane è stato per me e per tutti i membri dell’équipe del catecumenato un dono di grazia, un partecipare al “momento generativo” nel quale lo Spirito del Risorto e la maternità della Chiesa ci hanno regalato delle figlie e cioè un futuro di speranza per le comunità cristiane di oggi e di domani. Chi ha visto la gioia negli occhi di Wendy e Claudia, quella notte, ha capito concretamente che cosa significhi la letizia pasquale.
Don Fabio Mantese

(Fotospina Pieve di Soligo)

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