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DISABILITA’: sperimentazione per “Progetto di Vita”

Per migliorare gli interventi per le persone con disabilità

DISABILITA’: sperimentazione per “Progetto di Vita”

Presentato nei giorni scorsi il Progetto di Vita dedicato alle persone con disabilità promosso da Ulss 2 con la cooperativa sociale onlus Picos.

Obiettivo del progetto pianificare e specificare gli interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di cui può aver bisogno la persona con disabilità: un approccio nuovo alla persona con disabilità vista non solo come fruitrice di servizi, ma come una persona con le sue esigenze, i suoi interessi e le sue potenzialità da alimentare e promuovere. Al fine di validare gli strumenti individuati e le misure di accompagnamento alla costruzione del Progetto di Vita inizia ora la “fase 2”, con la sperimentazione sul campo che permetterà di completare il modello progettuale elaborato, monitorare l’implementazione e programmare la sua applicazione su più ampia scala.

Un progetto che dimostra il grande lavoro di squadra tra azienda sanitaria, Conferenza Sindaci e territorio, nel ricordo del lavoro iniziato con la dott.ssa Giandon come assistente sociale, ma soprattutto una collaborazione con il Tribunale, con tutte le parti legate anche all’amministrazione di sostegno e sicuramente un grande lavoro con le famiglie.

Il Gruppo di lavoro che comprende Treviso, Asolo e Pieve di Soligo, ha voluto produrre un documento che partisse dal territorio e che potesse essere utile anche per altre Conferenze dei Sindaci

IL PROGETTO

L’esigenza di dare attuazione alle politiche per l’inclusione, l’accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità richiede un rapido e profondo processo di evoluzione dei servizi, in prima istanza di quelli sanitari, per garantire la tutela della salute e, al contempo, per sostenere il miglioramento delle condizioni di vita lungo tutto il ciclo vitale salvaguardando la possibilità di scegliere per sé, di assumere un ruolo sociale all’interno della propria comunità di vita e di vivere in condizioni di pari opportunità rispetto agli altri.

Il Progetto di Vita è il progetto individuale pianificato che specifica gli interventi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali di cui può aver bisogno la persona con disabilità: sono state individuate delle Linee scientifiche, tecniche, amministrative e giuridiche per la costruzione di questa progettualità, che pongono il territorio dell’Ulss 2 nelle condizioni di avviare percorsi di informazione e formazione rivolti alle persone con disabilità, agli operatori del pubblico e del privato, alle famiglie, alle associazioni, alle fondazioni, alle cooperative sociali, ai professionisti e ai magistrati, per condividere tutti assieme un nuovo approccio.

Questo progetto ha ricevuto, fin dall’inizio, il considerevole contributo e il sostegno da parte di Ascopiave Spa e di Confindustria Veneto Est.

LA STORIA

Nel dicembre del 2022 la Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2 ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro interistituzionale con l’obiettivo di elaborare un documento utile a sostenere la realizzazione del Progetto di Vita individuale, personalizzato e partecipato. Il Tavolo è composto da esperti nelle materie inerenti gli aspetti scientifici, tecnici e giuridici nonché amministrativi del Progetto di Vita, da docenti dell’Università di Padova, da rappresentanti dei Servizi dell’Ulss 2, dei Comuni, della Fondazione di Comunità “Tina Anselmi” e del Terzo Settore.

Parallelamente all’istituzione del gruppo di lavoro interistituzionale sul Progetto di Vita, Ulss 2 e Conferenza dei Sindaci hanno incrementato la collaborazione con il Tribunale di Treviso, avviata con il supporto della dott.ssa Cristina Giandon, assistente sociale coordinatrice Ulss 2 del tema Amministratore di sostegno, prematuramente scomparsa lo scorso anno. La collaborazione ha permesso l’ampliamento del Protocollo in materia di Amministrazione di Sostegno per individuare i supporti e coordinarli lungo il percorso di vita della persona con disabilità. È stato così inserito l’importante elemento d’innovazione che contraddistingue il Protocollo: l’integrazione del Progetto di vita quale strumento di sostegno alla persona con disabilità.  

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