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ISTRUZIONE: tempo di scelta della scuola superiore

Per mezzo milione di studenti

ISTRUZIONE: tempo di scelta della scuola superiore

Più di mezzo milione di studenti (523 mila circa) nei prossimi giorni sono chiamati a scegliere come proseguire il proprio percorso scolastico. Per ragazze e ragazzi, il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori rappresenta spesso un momento critico che, se non considerato con attenzione, rischia di far accrescere la dispersione scolastica. Non a caso una quota rilevante delle bocciature avviene nel passaggio tra il primo e il secondo anno delle superiori.

Nella scelta del percorso di studi giocano un ruolo importante diversi fattori: gli interessi e le inclinazioni degli studenti, le aspettative di genitori e insegnanti, l’offerta educativa presente sul territorio, l’influenza del gruppo dei pari, le opportunità lavorative future reali o percepite.

Lo scorso anno, la scelta degli studenti si è orientata principalmente verso i licei (57% degli studenti), confermandosi la tendenza prevalente, con una forte propensione per quelli scientifici (26,1%), seguiti da scienze umane (11,2%), linguistici (7,7%), classici (5,8%) e artistico (4,9%). Più basse le percentuali di quanti hanno scelto, tra i licei, quelli musicali e coreutici (0,9%) e l’europeo/internazionale (0.4%) Poco meno di uno studente su tre, invece, ha scelto gli istituti tecnici (31%), mentre circa uno su otto (12%) ha optato per un istituto professionale. Rispetto all’anno scolastico precedente, cala la percentuale di ragazze e ragazzi che scelgono gli istituti professionali (-0,7%), a favore di licei e istituti tecnici.

Purtroppo, sulle scelte di studenti e studentesse influiscono in molti casi le condizioni socioeconomiche della famiglia. Gli adolescenti con background migratorio, che con maggiore probabilità in Italia sono a rischio o in situazione di povertà, si iscrivono, in prevalenza, agli istituti tecnici (41,4%), seguiti dai licei (37,5%) e dai professionali (19,7%).

Inoltre, in Italia pesano ancora gli stereotipi di genere. Se meno di un quarto dei laureati tra i 25 e i 34 anni (il 23,8%) ha studiato materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), tra questi la quota di uomini (34,5%) è più che doppia rispetto alle donne (16,6%).

“Per garantire pari opportunità di formazione e prevenire la dispersione scolastica, è necessario che l’orientamento sia inteso come un percorso educativo continuo, esteso a tutti gli anni e gradi scolastici. È per questo che occorre senza indugio dare concreta attuazione alla riforma dell’orientamento in tutti i cicli di istruzione previsti per accompagnare studenti e studentesse verso scelte consapevoli e motivate, e ridurre il rischio di successivi abbandoni, bocciature o difficoltà nel raggiungere livelli di competenze adeguate. È fondamentale che l’orientamento scolastico sia attento alle reali inclinazioni, agli interessi e alle potenzialità degli studenti e che aiuti gli studenti a diventare protagonisti delle loro scelte educative e professionali, promuovendo percorsi di conoscenza, lavorando attivamente per superare gli stereotipi e favorendo il dialogo tra istituzioni scolastiche e famiglie” sostiene Raffaela Milano, Direttrice Programmi e Advocacy Italia-Europa di Save the Children.

Nel sito www.savethechildren.it consigli utili per una scelta intelligente della scuola superiore.

(foto dal sito di Save the Children)

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