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MORAGLIA: lettera aperta agli operatori sanitari

"State offrendo una testimonianza commovente non solo di attaccamento al lavoro ma di grandissima sensibilità civica"

MORAGLIA: lettera aperta agli operatori sanitari

Il patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha scritto una lettera aperta agli operatori sanitari impegnati nell'emergenza coronavirus. Eccola. 

"Carissimi medici, infermieri e operatori sanitari, pur non conoscendovi di persona, sento di rivolgermi a voi - chiamandovi carissimi - perché vi sento realmente tali per quello che state facendo per tutti noi.

Siete impegnati, al di là di ogni orario, 24 ore al giorno e sempre in prima linea, per fronteggiare il dramma che sta vivendo il nostro Paese.

Scrivo per dirvi la mia vicinanza, la mia ammirazione e la mia gratitudine per quello che, con i fatti, mostrate d’essere. La vostra dedizione e sacrificio vanno al di là del dovere che accompagna ordinariamente la vostra professione.

State offrendo una testimonianza commovente non solo di attaccamento al lavoro ma di grandissima sensibilità civica, assistendo e curando tutti coloro che sono affidati alle vostre cure.

È una testimonianza, la vostra, che va ben oltre la capacità professionale e diventa attestato di responsabilità civica, di solidarietà umana e - per chi è credente - di fede autentica, concreta e amica dell’uomo più fragile e in difficoltà.

Spero che, soprattutto attraverso l’opera preziosa dei mezzi di comunicazione, riusciate a percepire la grande stima e riconoscenza che tutto il Paese prova per voi.

Mentre noi impotenti e fragili restiamo a casa e chiediamo a tutti di rimanervi, con senso di responsabilità, vogliamo ringraziarvi per l’immane opera di cui vi fate carico e cha ha dell’eroico.

Carissimi, spero che – una volta terminata questa drammatica fase emergenziale – la città e la società tutta trovino il modo d’esprimere anche pubblicamente la riconoscenza per quell’intreccio “virtuoso” ed “eroico” fatto di cuore,  intelligenza, dedizione, impegno e passione che ci state mostrando.

La Chiesa che è in Venezia vi porta in ogni momento nella sua preghiera, insieme ai vostri familiari che con trepidazione condividono questi giorni e queste settimane di immane fatica, di sacrificio e di rischio personale.

Vogliate accettare una carezza e un abbraccio che dicono il mio grazie e quello di moltissime altre persone.

Tutti, con fiducia, affido - insieme ai malati e ai loro familiari - alla materna intercessione della Beata Vergine Maria, la nostra carissima Madonna della Salute.  

Suo figlio, Gesù, il Santissimo Redentore, ci salvi!"

+ Francesco, patriarca

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