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Maturità, prima prova tra Eco, confini e voto alle donne

Ecco le tracce della Maturità 2016.

Maturità, prima prova tra Eco, confini e voto alle donne

Oggi è il giorno della prima prova dell’esame di maturità per oltre mezzo milione di studenti. Quali sono le tracce uscite? Eccole qui.

Il rapporto padre-figlio nelle arti e nella letteratura del Novecento a partire da un brano di Umberto Saba, uno di Federigo Tozzi e un quadro di Giorgio De Chirico; crescita, sviluppo e progresso sociale: ‘è il Pil misura di tutto?’, con un testo di Robert Kennedy del 1968; una traccia è invece sul valore del paesaggio a partire da diversi testi. Un’altra è dedicata al valore della letteratura, a partire dal brano di Umberto Eco ‘Sulla letteratura’. La traccia di argomento scientifico affronta invece le esperienze degli astronauti, da Umberto Guidoni a Samantha Cristoforetti.

Per il tema storico l’argomento sono i 70 anni dal primo voto delle donne. Il tema di attualità invece è dedicato ai confini e alle frontiere.

LE TRACCE NEL DETTAGLIO – La prima prova della maturità non ha deluso le aspettative, o meglio, i pronostici del toto tema che da settimane imperversava sul web. Molti studenti avranno detto “lo sapevo”, tanti si saranno messi le mani tra i capelli per non saper scegliere quale traccia svolgere, altri invece saranno andati spediti per la loro strada. Che siano piaciuti o meno, gli argomenti proposti ai maturandi sono ricchi di spunti di riflessione e con tanti aspetti da poter approfondire. L’analisi del testo proposta è dedicata ad Umberto Eco, uno dei nomi più circolati in rete. Il brano citato è tratto da una raccolta di saggi ed è dedicato alla letteratura: “La letteratura tiene anzitutto in esercizio la lingua come patrimonio collettivo – scrive Eco – La lingua, per definizione, va dove essa vuole, nessun decreto dall’alto, né da parte della politica, né da parte dell’accademia, può fermare il suo cammino e farla deviare verso situazioni che si pretendano ottimali. La lingua va dove vuole ma è sensibile ai suggerimenti della letteratura. Senza Dante non ci sarebbe stato un italiano unificato”. In un altro passaggio Eco ribadisce come “la letteratura, contribuendo a fermare la lingua, crea identità e comunità” per poi ammonire che “la lettura delle opere letterarie ci obbliga a un esercizio della fedeltà e del rispetto nella libertà dell’interpretazione. C’è oggi una pericolosa eresia critica, tipica dei nostri giorni, per cui di un’opera letteraria si può fare quello che si vuole. Ma non è vero occorre essere mossi da un profondo rispetto verso quella che io altrove ho chiamato l’intenzione del testo”. Nel testo si fa riferimento a Dante, Manzoni, Svevo e Moravia e i maturandi dovranno cercare di portare alla mente ciò che hanno studiato su questi autori per avere il successo sperato in questa prima prova.

Altra opzione è il saggio breve o l’articolo di giornale per il quale sono state proposte quattro diverse tracce. Per l’ambito storico-letterario gli studenti devono concentrarsi sul rapporto padre-figlio partendo da una poesia di Umberto Saba dal titolo “Mio padre è stato per me l’assassino”, dall’analisi dell’opera di Giorgio de Chirico “Il figliol prodigo”, da un passaggio della “Lettera al padre” di Kafka e da un brano tratto da “Con gli occhi chiusi” di Federigo Tozzi.

Per l’ambito socio-economico si deve invece parlare di “crescita, sviluppo e progresso sociale. E‘ il Pil misura di tutto?“. Oltre alla definizione di Pil contenuta nell’enciclopedia dei ragazzi della Treccani, è stato proposto un passaggio di un discorso di Robert Kennedy: “Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende l bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l’intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.

Per l’ambito storico-politico i maturandi devono riflettere sul “valore del paesaggio” tenendo a mente gli interventi di Salvatore Settis sullo stretto legame tra la tutela del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio; di Andrea Carandini (presidente del Fondo ambiente Italia, il Fai) che sottolinea come “riscoprire l’Italia nella sua armonia e bellezza paesaggistica” possa essere una “possibilità di sviluppo culturale, civile ed economico” in questo tempo di crisi; di Vittorio Sgarbi per il quale “il paesaggio italiano è intreccio tra grande natura e grande storia, un patrimonio da difendere e valorizzare” e di Claudio Strinati che ricorda “l’importanza di vivere in un ambiente pulito, bello, sereno contro gli orrori delle urbanizzazioni periferiche, delle speculazioni edilizie, dell’incoscienza criminale di chi inquina, massacra, offende, opprime l’ambiente naturale e urbanistico”.

“L’uomo e l’avventura nello spazio” è invece l’argomento proposto per l’ambito tecnico-scientifico, con riferimenti all’esplorazione di Marte e al viaggio di Samantha Cristoforetti.

Il tema di argomento storico invece è dedicato alla riflessione sulla conquista del suffragio universale nel nostro Paese e quindi al primo voto delle donne nel 1946. Su questo argomento sono stati proposti i ricordi, di quelle giornate memorabili, di Alba De Céspedesp e Anna Banti. Per il tema di attualità si parte da una citazione di Piero Zanini – architetto che si è occupato anche di antropologia e geografia – che parla dei confini come “limite comune, una separazione tra spazi contingui; un modo per stabilire in via pacifica il diritto di proprietà di ognuno in un territorio conteso” e di frontiera che “rappresenta invece la fine della terra, il limiti ultimo oltre il quale avventurarsi significava andare al di là della superstizione contro il volere degli dei. Varcare la frontiera significa inoltrarsi dentro un territorio fatto di terre aspre, dure, difficili, abitato da mostri pericolosi contro cui dover combattere. Vuol dire uscire da uno spazio familiare, conosciuto, rassicurante, ed entrare in quello dell’incertezza. Questo passaggio muta anche il carattere di un individuo: al di là di essa si diventa stranieri, emigranti, diversi non solo per gli altri ma talvolta anche per se stessi”. Una riflessione sui confini di ieri e di oggi, sull’aspetto psicologico e sociologico di cosa significa migrare verso nuovi territori.

22 giugno 2016

 Fonte Agenzia DIRE - www.dire.it

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