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VENETO: un patto tra Coldiretti e Italia Nostra

Per la salvaguardia dei territori rurali

VENETO: un patto tra Coldiretti e Italia Nostra

La superficie urbanizzata in Veneto ammonta a 227.362 ettari. Nell'ultimo anno sono stati sottratti all'agricoltura 923 ettari, pari a 1800 campi di calcio. Tra le province più interessate dal fenomeno Padova e Treviso. Da non sottovalutare l’avanzamento del bosco, particolarmente significativo nelle zone di montagna a causa dell’abbandono dei prati pascoli.

Sono i dati di Coldiretti Veneto che rivela anche una superficie ‘coltivata’ a pannelli solari pari a 671 ettari realtà questa che rappresenta ancora un pericolo per la conservazione del paesaggio e la tutela del territorio.

Va in questa direzione il protocollo siglato tra Coldiretti e l’associazione Italia Nostra per promuovere azioni per la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili. 

La legislazione regionale ha rallentato la cementificazione sfrenata – sottolinea Coldiretti - ma molto di più fanno i neo imprenditori agricoli che investono nel settore primario per progetti imprenditoriali all’insegna della qualità della vita. Lo confermano anche gli ultimi dati del bando del Programma di Sviluppo Rurale: 435 le nuove aziende agricole, 332 in pianura e 103 in montagna. Nonostante la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, le pratiche presentate per il miglioramento delle strutture agrituristiche, fattorie didattiche e sociali sono 203, gli interventi richiesti di miglioria aziendale 754 e le misure per la gestione controllata della risorsa idrica 304. Per Coldiretti Veneto è uno spaccato interessante che somma 1.696 istanze innovative e di ammodernamento pari ad un bisogno di 146,58 milioni di euro di cui assegnati solo 78 milioni. Da sottolineare che l’insieme delle linee attiva investimenti per oltre 300milioni di euro.  Questi numeri sommati a quelli del triennio 2017-2020 fanno riferimento a oltre mille nuove imprese agricole, linfa vitale per una regione come il Veneto ai vertici nazionali per produzione di specialità Dop/Igp.

Obiettivo del patto: mettere in campo iniziative comuni per impedire e prevenire la scomparsa dei territori rurali costantemente esposti a nuove minacce, dal rischio idrogeologico all'inquinamento, attraverso la tutela delle colture tipiche e dell’allevamento, la valorizzazione delle specialità locali e il recupero della tradizionale economia familiare e contadina. Ma l’obiettivo è anche costruire percorsi educativi per un consumo consapevole puntando sulle produzioni derivanti dall’agricoltura biologica, il chilometro zero e le piccole produzioni, oltre che valorizzare i primati italiani in fatto di biodiversità delle colture e degli animali, con il recupero di antiche cultivar di frutta, verdura, grano e di razze tipiche. La messa in rete dei musei sulla civiltà contadina nei piccoli Comuni e la conservazione dei caratteri architettonici tipici dei fabbricati rurali, fino al mantenimento delle attività artigianali collegate all'agricoltura sono gli altri impegni previsti dall’accordo.

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