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VESCOVO: "Abbiamo bisogno di essere aiutati e salvati da qualcun altro"

La riflessione nella messa della notte di Natale

VESCOVO: "Abbiamo bisogno di essere aiutati e salvati da qualcun altro"

Nella messa della Notte di Natale il vescovo Corrado ha invitato a guardare con occhi nuovi il bambino del presepio cogliendone in particolare la fragilità, la stessa fragilità che tutti proviamo in questo tempo di pandemia. "Quest’anno - ha sottolineato il Vescovo - potremmo forse guardare con uno sguardo nuovo al bambino del presepio. Esso presenta i tratti e il volto della fragilità. Quella fragilità che sempre ci accompagna e che però facciamo di tutto per controllare e per nascondere… ma che qualche volta – come sta avvenendo in questa situazione di pandemia mondiale – emerge tragicamente. In questo tempo tutti ci siamo accorti di essere fragili, di essere esposti al male, ci siamo resi conto del peso della morte. Ebbene Dio ha scelto di farsi vedere così. La storia della redenzione poteva cominciare da un altro momento: dal successo, dal ministero, dalla gloria, invece Dio sceglie di farsi vedere fragile come un bambino. Se Dio non si è vergognato di farsi vedere così, perché dovrei vergognarmi io della mia debolezza e della mia fragilità? Forse possiamo ripartire proprio da qui, dall’attuale profonda consapevolezza della nostra vulnerabilità. Essa può certamente essere vissuta con rifiuto e rabbia… oppure con superbia e con la presunzione di superarla una volta per sempre… ma tutto questo, alla fin fine risulterebbe irrimediabilmente sterile. Ma questa vulnerabilità può essere vissuta anche con umiltà e fiducia. Con la consapevolezza che le nostre sole risorse non ci bastano, né ora né mai e abbiamo bisogno di essere aiutati e salvati da qualcun altro. E’ proprio a questa intuizione (un’intuizione che qualche volta può sembrarci una pura fantasia, e che tuttavia persiste, almeno nel profondo del nostro cuore), è a questa intuizione che va incontro il gioioso annuncio del Natale: “Oggi è nato per noi un Salvatore. Dio venuto a portare non solo il perdono, ma molto di più; è venuto a portare sé stesso luce nel buio, fiamma nel freddo, amore dentro il disamore. Egli è venuto a portare il soffio divino nel respiro di ogni uomo e di ogni donna. La vita stessa di Dio in noi: “Dio si è fatto come noi, per farci come lui!”. Sintesi ultima del Natale. Vertigine di bellezza e di speranza".

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