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IL CREATO E' CENTRALE NELLA FEDE

L'editoriale del direttore don Alessio Magoga

Parole chiave: vescovo Corrado (2), pace (18), ambiente (10), creato (4), papa Francesco (16)
IL CREATO E' CENTRALE NELLA FEDE

“Santità dica qualcosa di cattolico! Qualcosa sulla vita e sulla morte. Sul dolore e sulla gioia.  Sulla croce. Sulla fede inaridita...”. Così scriveva qualcuno all’indomani della pubblicazione – lo scorso 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi – dell’esortazione apostolica “Laudate Deum” di Papa Francesco. Probabilmente, lo stesso “benaltrista” sarà giunto alla medesima considerazione, leggendo – solo qualche giorno dopo – il messaggio del vescovo Corrado Pizziolo a conclusione del “Mese del creato” 2023 (che pubblichiamo integralmente su questo numero de L’Azione). “Quello che il Papa dice è vero, ma abbiamo bisogno di altro che solo lui può dire – argomenta ancora il detrattore –. Così disorienta. Davanti al problema delle vocazioni, delle famiglie in crisi, dei giovani parcheggiati, della fede abbandonata c’è “ben altro” su cui scrivere!”.

Ora, basterebbe dare anche solo uno sguardo ai titoli dei principali documenti di Papa Francesco per rendersi conto di quanto le questioni sopra accennate siano al centro del suo magistero: l’annuncio del vangelo oggi (“Evangelii gaudium”), i giovani (“Christus vivit”), la famiglia (“Amoris Laetitia”), la santità (“Gaudete et exsultate”)... Il sinodo universale, poi, che si è aperto in Vaticano sempre lo scorso 4 ottobre, di cosa si occuperà se non delle principali sfide che attanagliano la vita della Chiesa di oggi? Ritenere – come fa qualcuno – che il Pontificato di papa Francesco ometta le grandi questioni spirituali e pastorali del nostro tempo, concentrandosi esclusivamente su temi di carattere “sociale” (ambiente e migranti in primis), o pecca di ignoranza – nella migliore delle ipotesi – oppure lo fa con spudorata malafede.

Che poi la Chiesa abbia il diritto – e anche il dovere – di intervenire anche su questioni più concrete, come la “crisi climatica”, che è il motivo per il quale la “Laudate Deum” è stata scritta, appare una necessità che proviene dalla stessa fede cristiana, come ricorda il Pontefice nelle “motivazioni spirituali” che chiudono l’Esortazione: al credente è chiesto di custodire con responsabilità il creato, dono di Dio, e di prendersi cura di sé e del prossimo. “Perché – conclude Papa Francesco – un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso”.

La cura del creato e della comunità umana, pertanto, non è affatto “a margine” della nostra fede. Allo stesso modo, come si legge nella lettera del vescovo Corrado, una comunità cristiana deve avere a cuore di avviare processi di dialogo – nella fattispecie – tra coltivatori e associazioni ambientaliste, interessarsi delle condizioni di lavoro (nell’ambiente agricolo ma non solo), promuovere “buone pratiche della porta accanto” per un’agricoltura più sostenibile... Tutto questo non è altro – lo ripeto – rispetto alla fede cristiana, ma è richiesto dalla fede stessa, che non è disincarnata ma ancorata al qui e ora della “nostra” storia, che si impasta anche con queste urgenze e con queste problematiche: la crisi climatica, le condizioni di lavoro di tanti fratelli e sorelle, la terra e i campi delle nostre famiglie...

Se una critica è possibile muovere al documento del Papa, a mio avviso, è un’altra. Gli sforzi delle nazioni a favore del clima, per evitare quello che il Pontefice chiama drammaticamente “il punto di rottura”, hanno senso se tutti i popoli del mondo si impegnano – innanzi tutto e prima di tutto – a favore della pace. Senza un impegno “multipolare e multilaterale” – per usare ancora le parole del Papa – a livello internazionale in favore della pace, ogni tentativo di contrasto al riscaldamento globale rischia di essere totalmente vanificato: un puro “flatus vocis”. Pensiamo al disastro ambientale già perpetrato in Ucraina o al terribile scempio che sta avvenendo in Israele, con le gravi conseguenze mondiali che ne derivano…

Per questo, ora, è urgente anche un altro appello. Da parte del Papa, dei vescovi, di tutte le organizzazioni internazionali, di tutti gli uomini e donne di buona volontà… Quello alla pace. Perché è sempre più evidente che “tutto è collegato” e che “nessuno si salva da solo”. Ma ci saranno orecchi che lo vorranno ascoltare?

Alessio Magoga

IL CREATO E' CENTRALE NELLA FEDE
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