BORGO VALBELLUNA: aprono le mostre su Luigi Cima
Sabato 12 marzo
Finalmente dopo vari rinvii Borgo Valbelluna si prepara all’apertura dell’evento dedicato a un artista tanto amato nella sua terra, Luigi Cima.
“Arte, fotografia, documenti s’intrecciano per far entrare il visitatore nell’universo Cima e per svelarne la personalità. Una personalità che il parroco del paese ha saputo tratteggiare con poche, ma preganti parole nell’atto di morte: … Fu maestro in tutte le manifestazioni della sua vita. Huomo integerrimo nei costumi. Cristiano di fede profonda, di pietà fervente. Artista grande patriota…” commenta il Sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa.
La macchina organizzativa di ArtDolomites sta dando gli ultimi ritocchi alle tre esposizioni che rappresentano un unicum per una compiuta lettura del noto pittore Luigi Cima.
Infatti, lo storico Palazzo delle Contesse nel Centro di Mel ospita le opere dell’artista, un excursus che permette di comprendere la sua evoluzione stilistica con lo studio e frequentazione dei maestri dell’epoca a Venezia, dove formò e affinò la sua istintiva arte pittorica venendo a contatto con i movimenti artistici dell’epoca.
I visitatori potranno ammirare le opere dei maestri figurativi e accademici Ciardi, Favretto, Nono, Dal Zotto, De Blaas e Valentino Panciera Besarel, per il quale Cima lavorò come disegnatore. L’anima artistica e rinnovatrice e rivoluzionaria è presente con alcuni maestri che sono diventati suoi amici: Bressanin, Fragiacomo, Tito, Tessari, De Stefani, Brugnoli.
A Trichiana, nel centro cittadino presso la Sala Tina Merlin, è stata allestita una interessante mostra dei fotografi Dario Tonet e Walter Argenta, che con maestria hanno saputo proporre una riflessione sui mutamenti paesaggistici avvenuti nel corso dei decenni che hanno segnato profondamente l’ambiente ritratto da Luigi Cima.
Il Nuovo Oratorio a Lentiai accoglie nelle sale una mostra documentale che descrive la personalità di Cima come uomo vista attraverso fotografie, lettere, taccuini, oggetti appartenenti all’Archivio storico e una pregevole sezione dedicata all’arte sacra del Maestro zumellese.
Fino al 5 giugno. Orari: venerdì, sabato e domenica 9-12 e 15-19.
(comunicato stampa)
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