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Contrasto all'azzardo, i Comuni trevigiani copino da Bergamo

Il comune lombardo ha un regolamento innovativo.

Contrasto all'azzardo, i Comuni trevigiani copino da Bergamo

Per i sindaci trevigiani è il momento buono per passare dai propositi contro l’azzardo – espressi qualche settimana fa nel “Manifesto dei sindaci della Marca trevigiana per l’attuazione di azioni di prevenzione del fenomeno del gioco d’azzardo e della ludo dipendenza” – ai fatti. Basta fare copia-incolla dell’innovativo regolamento del Comune di Bergamo che consente al sindaco, tra le altre cose, di stabilire orari di esercizio delle attività. Regolamento e ordinanza sono stati fortemente osteggiati con ben quattro ricorsi al Tar dai potenti concessionari dell’azzardo che contestavano la possibilità del Comune di limitare il consumo di gioco sul territorio comunale.Per tutelare “la salute pubblica, il risparmio familiare, la continuità affettiva e la serenità domestica, l’integrità del tempo di lavoro, la sicurezza urbana e il decoro” (art. 2 del regolamento), il sindaco Giorgio Gori ha stabilito nell’ordinanza tre orari in cui non si possono usare slot machine e videopoker ed è vietata la vendita dei biglietti delle lotterie istantanee (come i “Gratta e vinci”) e la possibilità di fare scommesse su eventi sportivi. Gli orari in cui vige il divieto sono: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. Le limitazioni interessano tutte le forme di gioco d’azzardo, fatta eccezione per il bingo, cui viene riconosciuto il valore di essere giocato in compagnia, e per i classici lotto e totocalcio che di solito richiedono tempi più lunghi tra una giocata e l’altra e quindi non portano al “gioco compulsivo”. Nel solo ricorso accolto dal Tar si aggiunge alle eccezioni il 10eLotto, concesso in monopolio (e per questo motivo non soggetto a limitazioni decise dai Comuni) e venduto unicamente nelle tabaccherie.Oltre alla possibilità di stabilire gli orari delle attività, il regolamento stabilisce norme sull’ubicazione dei locali (non meno di 500 metri da scuole, impianti sportivi, oratori...) e sulle modalità di esercizio (con il divieto di esposizione all’interno e all’esterno dei locali di cartelli che pubblicizzino le vincite appena o storicamente avvenute).

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