Il giornale del 15 novembre. Edizione digitale

I settant’anni della Coldiretti provinciale, che si celebrano domenica 15 novembre a Vittorio Veneto nella Giornata del Ringraziamento, coincidono con il periodo più rivoluzionario nella storia dell’agricoltura, nel corso del quale è cambiato tantissimo nelle tecniche colturali, nella gestione delle aziende, nella commercializzazione dei prodotti agricoli. Settant’anni fa, infatti, il mondo contadino era un microcosmo pressoché autosufficiente, rivolto all’esterno solo per lo stretto necessario e poco propenso ai cambiamenti. Oggi le aziende agricole si sono specializzate, producono pressoché solo per la vendita, anche all’estero, utilizzano macchinari e tecnologie complesse alla stregua degli altri settori produttivi, richiedono professionalità e precise competenze. In questa grande evoluzione avviata nel secondo dopoguerra e ancora in itinere, decisiva è stata la Coldiretti.

L’organizzazione dei contadini per antonomasia nacque ispirandosi esplicitamente al magistero sociale della Chiesa e facendo riferimento alla Democrazia cristiana. Il suo fu un ruolo fondamentale, che svolse per decenni – ed ancora continua a svolgere – nel favorire lo sviluppo delle attività agricole e nel rivendicare dignità piena ad un mondo e ad una categoria sociale poco riconosciuta negli anni del boom economico, quando la parola “industria” era sinonimo di progresso e ricchezza, e “contadino” non era un complimento. Oggi, invece, alla luce della crisi economica e delle minacce all’ambiente e alla salute, il lavoro della terra viene riscoperto e valorizzato in modo che solo qualche anno fa non si sarebbe potuto immaginare.

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