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BELLUNESE: serve un disciplinare per il "pastìn"

A richiederlo la Coldiretti

BELLUNESE: serve un disciplinare per il "pastìn"

Entra in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza su salami, mortadella e prosciutti per sostenere il vero Made in Italy e smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana. Lo rende noto la Coldiretti, nell’annunciare che è scaduta il 31 gennaio la proroga di due mesi concessa dal Ministero dello Sviluppo economico per la piena applicazione del Decreto interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”.
Il decreto sui salumi prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a paese di nascita; paese di allevamento; paese di macellazione. «Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”», spiega Coldiretti. «La dicitura “100% italiano” è utilizzabile dunque solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”».
«In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy», continua De Rocco. «Il provvedimento è importante per garantire trasparenza nelle scelte dei consumatori italiani e bellunesi che almeno ogni settimana portano in tavola i salumi della tradizione, ma anche per sostenere gli allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale. Per questo abbiamo deciso di proporre alla Camera di commercio di Treviso e Belluno un disciplinare di produzione del “Pastin bellunese” così da permetterne la distintività, la tutela e soprattutto garantire reddito alle nostre imprese».

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