EDITORIALE: in montagna per trovare bellezza
Grazie anche alle sezioni Club alpino italiano: sette in diocesi
Redazione Online
14/08/2025
Gruppo escursione del Cai Oderzo

Sono sempre più frequentate le nostre montagne (e le nostre colline). La notizia, di per sé, dovrebbe riempire di gioia, se non fosse per alcuni fenomeni che raccontiamo abbiamo raccontato nel numero de L’Azione di domenica 11 agosto.

Ci riferiamo all’overtourism (turismo di massa), all’impreparazione tecnica, all’incuria e alla mancanza di rispetto che talvolta capita di sperimentare nei sentieri montani...

Tuttavia, non c’è solo questo. C’è anche tanto del bene. Anche di questo abbiamo parlato e, in modo particolare, delle sezioni Cai (Club alpino italiano) che sono presenti nella nostra diocesi. Sono ben sette e contano complessivamente quasi seimila soci! Proprio quest’anno le sezioni Cai di Conegliano, Sacile e Vittorio Veneto celebrano i cento anni di storia. Come in tutte le associazioni, quanti si mettono in gioco in prima persona sono un gruppo più ristretto, ma, proprio grazie al loro fondamentale impegno, viene promossa la vera cultura della montagna, fatta di conoscenze tecniche e di rispetto del creato.

Non si tratta, però, solo di teoria: gli amici del Cai si danno da fare concretamente, prendendosi cura dei sentieri (curare la segnaletica, sfalciare, liberare da impedimenti...). Ed anche i rifugi, che diversi gruppi Cai hanno in gestione, sono un’opportunità di presidio e di custodia del creato. Chi è vero amico della montagna sa apprezzarne la bellezza. In essa, magari, intravede anche qualcosa della bellezza di Dio, come Pier Giorgio Frassati, anch’egli socio Cai, che a settembre sarà canonizzato.


Notizie correlate