LEONE XIV: “La guerra non risolve i problemi, servono opere di pace”
Nella Solennità del Corpus Domini, il Papa ha lanciato un forte appello per il Medio Oriente
Agenzia Sir
23/06/2025

“Che la diplomazia faccia tacere le armi! Che le Nazioni traccino il loro futuro con opere di pace, non con la violenza e conflitti sanguinosi!”. Con queste parole, pronunciate al termine dell’Angelus di ieri, domenica 22 giugno, Solennità del Corpus Domini, Papa Leone XIV ha rivolto un accorato appello alla comunità internazionale, richiamando l’attenzione sulle tensioni crescenti nel Medio Oriente. Dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico, davanti a migliaia di fedeli radunati in Piazza San Pietro, il Pontefice ha espresso preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Iran, in Israele e in Palestina, denunciando il rischio che “la sofferenza quotidiana della popolazione, specialmente a Gaza, cada nell’oblio”.

Ha chiesto a gran voce di non ignorare “il grido dell’umanità”, che “invoca la pace”, ricordando che “nessuna vittoria armata potrà compensare il dolore delle madri, la paura dei bambini, il futuro rubato”.

Leone XIV ha ribadito con forza che “la guerra non risolve i problemi, anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia dei popoli, che impiegano generazioni per rimarginarsi”. Ogni conflitto, ha ammonito, è una “voragine irreparabile”, e ha chiesto che “ogni membro della comunità internazionale assuma la responsabilità morale di fermare questa tragedia”.

Il riferimento, pur non esplitico, è stato alle notizie riguardanti l'iniziativa degli Stati Uniti che nella notte precedente aveva lanciato attacchi mirati su tre impianti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. E in risposta, l’Iran ha lanciato una nuova raffica di missili verso Israele e ha promesso di considerare “tutte le opzioni” per difendere la propria sovranità. L’attacco statunitense ha suscitato condanne da Russia, Onu e Stati europei, mentre gruppi come Hamas e i ribelli Houthi hanno minacciato ritorsioni.

L’Eucaristia come logica della condivisione

Nel commentare il Vangelo del giorno, che narra il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il Papa ha collegato il gesto di Gesù al mistero dell’Eucaristia: “I doni di Dio, anche i più piccoli, crescono tanto più quanto più sono condivisi”, ha detto. Ha ricordato che nell’Eucaristia Dio stesso si fa dono, trasformando il pane e il vino che gli offriamo “nel Corpo e nel Sangue di Cristo, Sacrificio d’amore per la salvezza del mondo”. A partire da questo, ha proposto una riflessione sulla condivisione come stile di vita cristiano, capace di generare comunione e pace: “Essere portatori di comunione – ha spiegato – significa partire dall’Altare per portare riconciliazione e giustizia nelle case, nelle famiglie, tra le nazioni”. Nel pomeriggio, il Pontefice si è recato nella Basilica di San Giovanni in Laterano per presiedere la Celebrazione Eucaristica. Nell’omelia, ha sottolineato la dimensione salvifica dell’Eucaristia: “Cristo è la risposta di Dio alla fame dell’uomo, perché il suo corpo è il pane della vita eterna”, ha affermato, aggiungendo che “la logica che salva il popolo affamato è quella della condivisione”, una logica che interpella anche le strutture economiche e sociali del nostro tempo.

“Oggi, al posto delle folle del Vangelo, ci sono interi popoli umiliati dall’ingordigia altrui più ancora che dalla propria fame”.

Una Chiesa che cammina portando la speranza

Al termine della messa, il Santo Padre ha guidato la tradizionale processione del Corpus Domini lungo via Merulana, culminata con la Benedizione Eucaristica davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Migliaia i fedeli che hanno partecipato con canti, preghiere e segni di devozione. “La processione – ha detto – è segno del nostro cammino: insieme, pastori e gregge, ci nutriamo del Santissimo Sacramento, lo adoriamo e lo portiamo per le strade”. Il gesto è stato anche un segno visibile di speranza: “Portiamo Gesù al cuore di tutti – ha spiegato Leone XIV – perché Gesù coinvolge tutti nell’opera della salvezza, invitando ciascuno a partecipare alla sua mensa”. Il Papa ha concluso l’intensa giornata liturgica esortando i cristiani a essere “testimoni credibili dell’amore ricevuto” e “segni concreti di una Chiesa che cammina insieme, portando nel mondo la luce dell’Eucaristia, pane di unità e strumento di pace”. Secondo quanto comunicato dalle autorità competenti, circa 20mila persone hanno assistito ai diversi momenti della celebrazione per la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo nel pomeriggio.