
“Siamo piccoli, ma non siamo soli. Formiamo parte di una grande famiglia, la famiglia della Chiesa. Incorporati in Cristo, possiamo crescere e dare frutto, con l’aiuto della grazia del Signore”. È il saluto del Papa a un gruppo di giovani del Perù, ricevuti in udienza nel giorno in cui centinaia di migliaia di giovani stanno affluendo nella Capitale per vivere la settimana dedicata al Giubileo dei giovani, che culminerà il 2 e 3 agosto a Tor Vergata con l’incontro con Leone XIV. E proprio in questi giorni, ha detto il Pontefice nel suo discorso in spagnolo, i giovani possono fare “l’esperienza di sentirsi parte del popolo di Dio, parte della Chiesa universale, che abbraccia tutta la terra, senza distinzioni di razza, lingua o nazione”. Ai ragazzi peruviani, il Papa ha chiesto di vivere l’evento giubilare “non solo come un ricordo, una bella foto”, ma di “apprendere a condividere”, senza tenersi tutto per sé. “Siate missionari dovunque andate, segno della trasparenza del Signore, come i santi peruviani”, l’invito finale. “Papa Francesco parlava del Perù come una terra incantata, con tanti santi non solo del passato, ma di oggi e di domani”, ha ricordato il Santo Padre.