
Una cerimonia densa di emozione e riconoscenza, lo scorso 30 novembre, ha accompagnato l’intitolazione del nuovo Luogo di Cultura al commendatore Pietro Furlan, figura cardine della vita civile, culturale e religiosa di Pieve di Soligo. L’intervento ufficiale è stato affidato al dr. Marco Zabotti, a nome della rete culturale Vite Illustri Pieve di Soligo – VIP, su invito del sindaco Stefano Soldan. L’inaugurazione si è svolta dove un tempo sorgeva la scuola elementare di Barbisano, luogo simbolico per ricordare la lunga attività di Furlan come maestro, educatore stimato e guida affettuosa di generazioni di allievi. Il parroco, don Luigino Zago, ha impartito la benedizione.
Una vita dedicata alla comunità
Nato il 19 giugno 1929, Pietro Furlan ha vissuto una vita intensa e operosa, conclusasi il 18 gennaio 2017. Uomo di profonda fede cristiana, fu apprezzato per umiltà, generosità, ironia e senso del bene comune. Amava profondamente Pieve di Soligo, ne conosceva storia e tradizioni, che raccontò in numerose pubblicazioni caratterizzate da rigore, chiarezza ed eleganza. Il suo impegno pubblico fu esemplare: sindaco di Pieve di Soligo dal 1970 al 1980, amministratore capace di scelte lungimiranti, proseguì poi come assessore e consigliere comunale, fino all’incarico presso la Provincia di Treviso. Per la sua dedizione ricevette l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il cristiano laico e il promotore di cultura
Legato da profonda amicizia al ministro Francesco Fabbri, Furlan rappresentò quella generazione di cattolici formatisi nell’Azione Cattolica, della quale fu parte attiva per tutta la vita, fino al ruolo di vicepresidente del settore adulti. Particolarmente intensa fu la sua valorizzazione del pensiero del beato Giuseppe Toniolo, del quale fu studioso, relatore, promotore e tra i fondatori del Centro Studi Sociali “Giuseppe Toniolo”. Per questa sua opera, nel 2020 l’Istituto diocesano Beato Toniolo – Le vie dei Santi ha intitolato a lui la sala riunioni del Collegio Balbi Valier.
Sostenitore delle arti, della storia e del volontariato
Pietro Furlan fu protagonista della vita culturale pievigina. Alla guida della Biblioteca comunale e del Centro di Cultura “Francesco Fabbri”, coltivò rapporti significativi, come quello con il celebre soprano Toti Dal Monte, divenendo presidente dell’associazione musicale a lei dedicata e contribuendo allo sviluppo del Museo Toti Dal Monte. Il suo impegno abbracciava inoltre il volontariato: socio fondatore degli Artiglieri di Pieve di Soligo, membro attivo dell’associazione “Amici di don Mario Gerlin”, difensore del Collegio Balbi Valier e dell’Ospedale civile Balbi Valier, sostenitore convinto del Teatro Careni come centro culturale del territorio.
Un’eredità morale che illumina la comunità
Il dr. Zabotti ha sottolineato come Furlan abbia saputo attraversare, con il suo servizio civile e culturale, tutte le realtà oggi unite nella rete VIP, divenendo punto di riferimento trasversale, capace di dialogo, visione e generosità. Nel 2013 ricevette il Premio Civilitas di Conegliano, riconoscimento che gli rese onore per una vita spesa integralmente per la comunità, nell’incontro virtuoso tra ideali cristiani e azione concreta. Oggi, grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale e con la gratitudine dei figli Sandro e Giuseppe, il nuovo Luogo di Cultura di Barbisano diventa testimonianza viva della sua eredità: uno spazio reale e simbolico dedicato alla socialità, alla memoria e alla crescita collettiva.
“La sua vita illustre – ha concluso Zabotti – rimane per tutti noi un tesoro da custodire, un segno di luce e di speranza”.












