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SUDAN: scontri tribali nel Darfur occidentale

Negli ultimi tre giorni un centinaio di morti, case distrutte e 50 mila persone in fuga

SUDAN: scontri tribali nel Darfur occidentale

È di un centinaio di morti e di un numero imprecisato di feriti negli ultimi tre giorni il bilancio degli scontri tra tribù rivali nella città El Geneina, posta nella parte ovest del Sudan, vicino al confine con il Ciad.

Diverse case distrutte e circa 50 mila persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni: questo il bilancio delle violenze divampate nel campo profughi di Krinding, poco più a est della capitale regionale, El Geneina, a partire dalla giornata il via venerdì quando un membro della tribù Masalit ha ucciso un membro della tribù araba Rizeigat nell’ambito di una controversia personale all’interno del campo. Ne è seguita una vendetta che provocato l’attacco del campo profughi.

Si tratta di conflitti tra tribù rivali, i peggiori dal 31 dicembre, data in cui si avviato il ritiro della missione di pace congiunta Onu e Unione africana (Unamid). I caschi blu si stanno attualmente ritirando e il processo dovrebbe essere completato entro la fine di giugno 2021.

Migliaia di sfollati interni sono fuggiti dal campo a causa delle violenze.

Il Segretario generale dell’ONU ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation della violenza nel Darfur occidentale e ha invitato le autorità sudanesi a “spendere tutti gli sforzi” per porre fine ai combattimenti e proteggere i civili. Le ha anche invitate a “porre fine ai combattimenti, ripristinare la legge e l’ordine e garantire la protezione dei civili, in conformità con il piano nazionale per la protezione civile del governo”. Guterres ha espresso le sue condoglianze alle famiglie in lutto e ha augurato una pronta guarigione ai feriti.

Il governo sudanese ha fatto sapere che garantirà la protezione della popolazione. Ma molti abitanti del Darfur non ci credono e si sentono, ancora una volta, abbandonati a loro stessi, mentre il Ciad ha chiuso i confini.

La firma di una pace duratura nel Darfur e in altre parti del Sudan è una delle principali sfide per il nuovo governo, nato dalla caduta dell’ex presidente Omar al-Bashir. Il conflitto nella regione del Darfur era iniziato nel 2003, dopo che alcuni ribelli, per la maggior parte non arabi, avevano iniziato a muoversi contro il governo della capitale, Khartoum. La guerra ha provocato la morte di più di 300.000 persone e circa 2.5 milioni di sfollati, di cui almeno 180.000 rifugiatisi nel Darfur occidentale, secondo le stime dell’ONU. La regione si è relativamente tranquillizzata nel 2010 ma le tensioni tra gruppi etnici arabi e africani sono riemerse nel 2017, portando a sporadiche ma intense offensive.

Enrico Vendrame

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