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VENETO: report sulla violenza sulle donne

I dati dei centri antiviolenza

VENETO: report sulla violenza sulle donne

In Veneto l’ambito relazionale e “affettivo” si conferma la circostanza principale dei casi di violenza: il 62% vede coinvolti i coniugi o i partner conviventi e non conviventi delle donne, all’interno quindi di relazioni in corso. A questo va aggiunto un altro dato: il 22% circa della violenza è generata da relazioni concluse a causa dell’ex coniuge o partner.

“L’essenzialità dei numeri disegna un dramma, che se è tale per la dimensione personale della donna coinvolta, la cronaca ci ricorda che è tale per tutta la società – sottolinea l'assessore regionale Manuela Lanzarin -. La Regione del Veneto, ormai da anni, è impegnata nell’assicurare le necessarie risposte alle donne vittima o minacciate di violenze. L’investimento di risorse finanziarie a riguardo è importante. A cominciare dai 700.000 euro destinati dal bilancio regionale a specifici progetti individuali di autonomia per le vittime prese in carico dalle strutture. Interventi per 2 milioni 317.128 euro, poi, sono garantiti dall’utilizzo delle risorse statali assegnate alla Regione con DPCM del 4 dicembre 2019 per la ripartizione del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2019, a favore delle Regioni e delle Province autonome”. 

Questi ultimi fondi, nel dettaglio, sono così ripartiti: euro 1.589.128,29, ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio; euro 125.000 per il finanziamento degli sportelli dei Centri antiviolenza; euro 193.000 da destinare ai Comuni, tramite i Comitati dei Sindaci, per il finanziamento della retta di accoglienza, anche in emergenza, delle donne e dei figli minori; euro 200.000  per il finanziamento del Voucher educativo per la realizzazione di percorsi di educazione alla pari dignità e al riconoscimento e rispetto dei diritti della donna nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del Veneto; euro 210.000 per il finanziamento delle attività dei centri per il trattamento di uomini autori di violenza.

Queste ultime attività riassumono un altro importante lavoro. In Veneto, ad oggi, le strutture attive per il trattamento dei “maltrattanti” sono 7, tutte aperte negli ultimi sei anni e prevalentemente gestiti grazie al terzo settore (Padova, Rovigo, Montebelluna, San Donà di Piave, Venezia, Bassano del Grappa, Verona). Ogni struttura è dotata di una equipe di psicologi, psicoterapeuti, educatori professionali e sociologi, sia uomini che donne.

Sempre nel corso del 2019, le prese in carico complessive sono state 215, delle quali 149 attivate nell’anno su 193 richieste di primo contatto ricevute spontaneamente o tramite il partner o il Tribunale, la Ulss o altri soggetti della rete. La presa in carico, infatti, avviene dopo almeno tre colloqui preliminari.

“Incrociando il dato dei primi contatti e delle nuove prese in carico emerge il risultato di un altro notevole lavoro – aggiunge l’Assessore –  e di una ancora maggiore efficienza della rete dei servizi. In circa il 77% dei casi, infatti, il primo contatto si traduce in una presa in carico. Nel 2019, comunque, si sono registrate 43 interruzioni del percorso iniziato pari circa al 20%, causate prevalentemente da abbandono volontario, motivi di lavoro, cambio di residenza, invio ad altri servizi, valutazione di non idoneità alla tipologia di percorso, anche incarcerazione. L’obbiettivo deve rimanere quello di portare a compimento il maggior numero possibile di percorsi. Questo anche a beneficio del ‘maltrattante’ che riceverà l’opportuna cura ma soprattutto a tutela della donna. Il 16% degli uomini seguiti ha già precedenti per violenza. Significa che, una volta riconosciuta una situazione su cui intervenire, va percorsa ogni via per prevenire recidive”.

Per quanto riguarda il soccorso immediato a favore delle donne dopo l’atto di violenza, inoltre, sfruttando lo specifico finanziamento statale (euro 293.170 per gli anni 2020-2021), anche quest’anno in Veneto prosegue il progetto "La violenza di genere nel sistema dell'urgenza: dal riconoscimento alla risposta operativa". Grazie ad esso è prevista la formazione professionale specifica del personale sanitario operante nel Sistema dell’Emergenza – Urgenza in ciascuna Azienda Ulss o Azienda Ospedaliera del Veneto, accompagnata da aggiornamenti e-learning e la prosecuzione della campagna di diffusione del materiale informativo.

Il Report 2020 e altre informazioni sui centri antiviolenza e su gli interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne ai seguenti indirizzi: 

https://www.regione.veneto.it/documents/51015/4191083/report+violenza+2020.pdf/0c2f5f4d-a360-41af-bf25-6dded65b4e00

 

http://www.regione.veneto.it/web/relazioni-internazionali/rilevazione-delle-strutture-regionali

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