
Ed ecco l'ultimo aggiornamento da Benedetta Faè a conclusione del Giubileo dei giovani a Roma.
«La nostra nottata a Tor Vergata - scrive Benedetta - è stata molto variegata: alcuni di noi sono stati intrattenuti da canti e balli con i pellegrini di tutto il mondo, altri sono stati svegliati dalla pioggia e altri ancora hanno continuato beatamente a dormire!
L'alba poi ci ha svegliati tutti (o quasi) ed abbiamo iniziato a prepararci per la partenza, ma soprattutto per vivere l'Eucarestia insieme a papa Leone e a tutta la grande famiglia della Chiesa.
Il Papa è arrivato a Tor Vergata ben più che puntuale e, dopo aver abbracciato tutti i suoi giovani con un giro in papamobile, ha iniziato la celebrazione della Santa Messa.
Durante l'omelia il Santo Padre ci ha spronati a puntare costantemente a un "di più", a spalancare le porte del nostro cuore al Signore e ad aspirare alla santità, ovunque siamo.
Alla fine della celebrazione, come ci hanno raccontato i nostri sacerdoti diocesani partiti all'alba dalla nostra postazione per poter concelebrare la messa sottopalco, papa Leone sembrava non voler andare via e continuare a rimanere con i suoi giovani.
Il Santo Padre ci ha salutati incoraggiandoci ancora una volta a essere "sale della Terra e Luce del mondo".
In questo Giubileo dei Giovani abbiamo davvero avuto testimonianza, come ci diceva papa Leone, che la speranza è in Lui, la speranza è Gesù.
Abbiamo visto segni di speranza fiduciosa e concreta nei volti di migliaia di giovani che ci circondavano: noi giovani del Giubileo 2025 siamo speranza. Porteremo questa esperienza, oltre che nel nostro cuore rinnovato, nelle nostre comunità, come ci ha chiesto papa Leone: testimonieremo la nostra fede con entusiasmo».


